Online la pubblicazione “Civil Protection in Italy. Basic Training in Civil Protection”
Versione in lingua inglese del volume "La protezione civile in Italia. Testo istituzionale di riferimento per i docenti scolastici" pubblicato nel 2020
È disponibile online la pubblicazione digitale Civil Protection in Italy. Basic Training in Civil Protection, versione in lingua inglese del volume realizzato dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione nel 2020.
“La protezione civile in Italia” si poneva principalmente quale testo istituzionale di riferimento per l’insegnamento dei temi di protezione civile nell’ambito del corso di educazione civica introdotto dalla Legge n. 92 del 2019. Suddiviso in nove capitoli, il volume affronta infatti un ampio ventaglio di tematiche relative al Servizio Nazionale della Protezione Civile – storiche, scientifiche, sociali, normative – offrendo un sussidio importante per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado. Ma il testo rappresenta anche un prezioso riferimento per quanti intendano approfondire la conoscenza della protezione civile al di là del mondo della scuola.
“Il libro è stato tradotto in considerazione e nella speranza che possa essere di interesse per la comunità europea e internazionale che si occupa di riduzione del rischio di disastri”, spiega il Capo Dipartimento Fabrizio Curcio nella prefazione alla versione inglese del volume. La Decisione 1313/2013/EU, relativa al Meccanismo Unionale di Protezione Civile, ha infatti tra i suoi obiettivi quello di raggiungere un alto livello di protezione contro i disastri prevenendo o riducendo i loro effetti attraverso la cultura della prevenzione e della preparazione. La stessa Commissione Europea sostiene gli Stati Membri in attività di sensibilizzazione, informazione ed educazione dei cittadini.
“L'auspicio è che in questo quadro di unità di intenti – sottolinea Curcio – la versione inglese del libro possa contribuire anche al di fuori dell'Italia alla riduzione del rischio di disastri e a un effettivo aumento della resilienza delle comunità”.