notizia7 febbraio 2019

On line il Documento sulla Valutazione nazionale dei rischi

Riunione al Dipartimento con tutte le amministrazioni e gli enti coinvolti nella gestione del rischio per la presentazione dei dati

“E’ necessaria la condivisione tra tutti gli attori coinvolti nelle strategie da mettere in campo, con il coinvolgimento dei vertici politici, e creare una cabina di regia che affronti il tema della riduzione del rischio”. Lo ha dichiarato il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel corso della riunione della Piattaforma nazionale per la riduzione del rischio da disastri, che si è svolta oggi a Roma, presso la sede del Dipartimento, per la presentazione del Documento sulla Valutazione nazionale dei rischi, redatto con i contributi dei centri di competenza. Il documento, inviato alla Commissione europea, è online in inglese e presto sarà disponibile la versione in italiano.

“Nell’ultimo incontro sulla Piattaforma avevamo illustrato gli adempimenti che eravamo chiamati ad affrontare da Nazioni Unite e Commissione Europea, e che abbiamo cercato di onorare al meglio rispettando le scadenze fissate per il 2018”, ha proseguito Borrelli, “da quella dell’8 agosto relativa alla valutazione della capacità di gestione dei rischi, passando per il 1° ottobre con il rilascio dei primi dati online per il monitoraggio degli indicatori del Protocollo di Sendai, fino ad arrivare alla predisposizione del documento relativo alla Valutazione nazionale dei rischi i cui dati verranno presentati oggi”.

Una tappa importante del percorso dell’Italia nell’affrontare il tema della riduzione del rischio da disastri è stato il Forum Europeo che si è svolto a Roma nel novembre scorso che, come ha sottolineato il direttore dell’Ufficio Promozione ed Integrazione del Servizio Nazionale Agostino Miozzo nel suo intervento, “è stato un’occasione nella quale il valore del Sistema Italia di protezione civile è stato riconosciuto dall’Unione europea perché è stato capace di rispondere in maniera tempestiva ed ottimale a tutte le criticità generate dai disastri naturali. Soprattutto per la competenza dimostrata nel soccorso alle popolazioni, accompagnata da grandi capacità umane”.

Il documento di valutazione della capacità di gestione dei rischi redatto dal Dipartimento della Protezione civile sulla base delle Linee guida della Commissione europea è, come ha dichiarato Mauro Dolce, direttore con compiti di consulenza, studio e ricerca, “composto da 40 pagine e risponde a 51 domande con cui si affrontano le tre tematiche relative a: valutazione dei rischi, pianificazione della gestione del rischio e attuazione di misure di prevenzione”. Per ogni domanda, ha proseguito Dolce, è stata fornita una risposta di carattere generale e il dettaglio sui quattro rischi trattati nella Valutazione nazionale dei rischi: meteo idrogeologico-idraulico, sismico, vulcanico e incendi boschivi. Fornita nel documento, infine, una valutazione quantitativa sul livello di capacità raggiunto.

Dolce, successivamente, ha introdotto il documento sulla Valutazione Nazionale dei Rischi e ha esposto le principali attività del Dipartimento in merito al rischio sismico, precisando che è in corso di aggiornamento la carta di pericolosità del 2004 e illustrando i risultati della nuova valutazione del rischio in termini di livelli di danno agli edifici e di conseguenze economiche e sociali. Per il rischio maremoto ha ricordato la recente pubblicazione delle indicazioni operative rivolte al Servizio nazionale per l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di protezione civile, che segue la direttiva che ha istituito il Sistema di allertamento maremoto (SiAM).

I dettagli del documento sui rischi vulcanico, meteo-idrogeologico e idraulico e incendi boschivi sono stati presentati da Italo Giulivo, direttore dell’Ufficio attività tecnico-scientifiche per la previsione e la prevenzione dei rischi. Sul vulcanico Giulivo ha ricordato, “che è in corso l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza per Vesuvio e Campi Flegrei, fondamentali per l’attività di prevenzione in territori nei quali sono a rischio circa 2.870.000 persone”.

Nella presentazione delle attività relative al rischio meteo-idrogeologico e idraulico è stato messo in luce che le precipitazioni sempre più intense e violente impongono di porre una maggiore attenzione verso sistemi di allertamento rapidi per i cittadini. Il Dipartimento della protezione civile, ha ricordato Giulivo, “sta lavorando per la realizzazione di una piattaforma di allertamento che, sfruttando la tecnologia cell broadcasting, potrebbe raggiungere via cellulare la popolazione che si trova in un’area a rischio”.

In merito al rischio incendi boschivi Giulivo ha precisato, infine, che il sistema ai diversi livelli territoriali ha acquisito una capacità di risposta generalmente adeguata agli eventi; tuttavia, la contemporanea persistenza di condizioni favorevoli all’innesco ed alla propagazione può saturare gradualmente la capacità di risposta dei sistemi Aib per l’indisponibilità di ulteriori risorse terrestri ed aeree.

A chiusura dei lavori è stato fatto un giro di tavolo per ascoltare i contributi dei rappresentanti degli enti e amministrazioni presenti. Tutti hanno condiviso e apprezzato il lavoro svolto dal Dipartimento della Protezione Civile e ringraziato per il lavoro di sintesi svolto. E' stata inoltre presentata dal Dipartimento anche una road map che consentirà al nostro Paese di arrivare adeguatamente preparato alle scadenze internazionali che si prospettano, la prima delle quali sarà la “Global Platform”, il vertice organizzato a Ginevra dall'United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNISDR) che si terrà a maggio 2019.

Hanno partecipato all'incontro i rappresentanti dei Dipartimenti per gli Affari regionali e le Autonomie, per le Politiche di coesione, Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei ministeri degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, dell’Interno, della Difesa, dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle Infrastrutture e Trasporti, per i Beni e le attività culturali, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Salute, della Conferenza unificata delle regioni, dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), della Consulta nazionale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, dell’Agenzia per la Coesione territoriale, dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dell’Ente nazionale avizione civile (Enac).

 

Ultimo aggiornamento 8 febbraio 2019