Il terremoto e il maremoto del 28 dicembre 1908
La mattina del 28 dicembre 1908 un terremoto di magnitudo 7.2 colpì le città di Messina e Reggio Calabria distruggendo interi paesi e causando un maremoto, con onde alte fino a 12 metri, che investì le coste della Sicilia e della Calabria.
Cento anni dopo quel disastroso evento, il Dipartimento della Protezione Civile e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno cercato di fare un punto sull’enorme patrimonio di conoscenze ed esperienze maturate sull’evento.
Paragonato dai contemporanei a una guerra perduta, questa tragedia, con le sue migliaia di morti, ha segnato in Europa la nascita della sismologia strumentale e dello sviluppo di tecniche di analisi quantitativa.
Da quell'evento in poi, infatti, l’Italia ha compiuto eccezionali passi avanti nella ricerca e nello sviluppo di efficaci meccanismi di informazione e allertamento in emergenza e di coordinamento delle operazioni di soccorso alla popolazione.
Trentaquattro esperti, ricercatori e studiosi di varie discipline hanno dunque analizzato quella catastrofe con gli attuali strumenti della ricerca storica e scientifica più avanzata.
Un libro per ricordare, ma soprattutto per far conoscere al lettore le cause naturali e umane del terremoto che segnò per l’Italia l’inizio della sismologia quantitativa e l’avvio di una moderna normativa antisismica.
- Autore: Dipartimento della Protezione Civile, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
- Curatore:
- Editore: Storia Geofisica Ambiente
- Lingua: Italiano
- Pagine: 813
- Anno di pubblicazione: 2008
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