L'esercitazione

Campi Flegrei

Lo scenario dell'esercitazione simula la variazione dei parametri del monitoraggio del vulcano Campi Flegrei con il verificarsi di fenomeni tali da determinare il passaggio dallo stato attuale di allerta gialla all’allerta arancione, che indica uno stato di disequilibrio forte del vulcano, fino ad arrivare al livello di allerta rosso, associato a uno stato di rischio di eruzione imminente, con la conseguente attivazione della fase operativa di allarme. 

Parallelamente alla registrazione dei parametri e alle attività di monitoraggio e valutazione dello stato del vulcano da parte dei Centri di Competenza del Dipartimento, si attuano le procedure previste realmente dalla Pianificazione Nazionale e si testa la risposta operativa del Sistema di Protezione Civile.

Sulla base delle informazioni pervenute dall’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, si osservano delle ulteriori anomalie dei parametri di monitoraggio, rispetto alla situazione attuale del vulcano (livello di allerta giallo). I Centri di Competenza sono convocati in videoconferenza straordinaria per la valutazione della situazione in atto e, al termine della stessa, si dispone la convocazione in seduta straordinaria della CGR-SRV (Commissione Grandi Rischi - settore rischio vulcanico).

A seguito dell’incremento dei valori di deformazione del suolo, della sismicità e dei parametri geochimici legati all’emissione di gas vulcanici, con livelli molto elevati, la Commissione Grandi Rischi - Settore Rischio Vulcanico (CGR-SRV) dispone il passaggio al livello di allerta arancione.

Si attiva quindi progressivamente il Sistema di protezione civile. Il Ministro per la protezione e le politiche del mare, su proposta del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, sentito il Presidente della Regione Campania, adotta la fase operativa di preallarme. Di conseguenza viene deliberato lo stato di emergenza nazionale. È subito convocato il Comitato operativo della Protezione Civile e, oltre alla SORU-Sala Operativa Regionale Unificata della Regione Campania, viene attivato il Sistema di protezione civile anche a livello locale, con l’insediamento del Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) presso la Prefettura di Napoli e dei Centri Operativi Comunali (COC) nei comuni della zona rossa. Successivamente si insedia sul territorio la Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C.), con la conseguente chiusura del Comitato Operativo della Protezione Civile.

La sede della Di.Coma.C. individuata dalla Regione Campania si trova a San Marco Evangelista, in provincia di Caserta, al di fuori della zona Rossa del vulcano.

Vista l’evoluzione della situazione viene richiesta l’assistenza internazionale attraverso il Meccanismo Unionale di Protezione Civile.

In questa giornata si simula l’ulteriore variazione dei parametri di monitoraggio geochimici e geofisici del vulcano, in particolare con: eventi sismici continui e avvertiti dalla popolazione, anche di moderata entità, associati a fenomeni franosi; forte attività idrotermale, a tratti parossistica; aperture di nuove aree fumaroliche; rapide deformazioni del suolo in diversi punti della caldera. 

La Di.Coma.C., già operativa, stabilisce l’attivazione di tutte le pianificazioni di settore quali:
- Pianificazione per le attività dell’INGV e degli altri Centri di Competenza;
- Pianificazione delle Forze Armate (assetti aerei, navali e terrestri);
- Pianificazione dei Vigili del Fuoco e CAPI;
- Pianificazione di ordine pubblico;
- Pianificazione del settore sanitario;
- Pianificazione per la salvaguardia dei beni culturali;
- Pianificazione per le telecomunicazioni di emergenza;
- Pianificazione per la funzionalità dei servizi essenziali.

I Comuni attivano le aree di attesa e approntano tutte le misure previste dalla pianificazione comunale, mentre la Di.Coma.C. predispone le aree di incontro e attiva i POAI-Posti Operativi per la Gestione delle Aree di Incontro. 

L’ulteriore evoluzione dello scenario, nel pomeriggio, con parametri di monitoraggio su valori elevati protratti nel tempo, conferma la dinamica pre–eruttiva: per questo, nel corso della Commissione Grandi Rischi – Settore Rischio Vulcanico, in seduta straordinaria, viene disposto il passaggio dal livello di allerta arancione al livello rosso

In questa fase, viene testato l’invio del messaggio IT-alert che avvisa i cittadini presenti sul territorio della Regione Campania dell’inizio delle operazioni di allontanamento dalla zona rossa. 

Si procede all’attivazione del piano di allontanamento assistito per i sette comuni attraverso il coinvolgimento della popolazione.

Per una parte dei cittadini dei Comuni di Napoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Pozzuoli, Giugliano in Campania, Marano di Napoli si testa realmente l’allontanamento dalle aree di attesa fino alle aree di incontro, mentre il trasferimento nelle Regioni e Province Autonome gemellate viene testato solo per posti di comando.

L’allontanamento dei cittadini dalle aree di attesa comunali alle aree di incontro viene organizzato con autobus regionali a cura della Protezione Civile della Regione Campania con il supporto dell’Agenzia regionale ACaMIR.

Le attività esercitative terminano nel pomeriggio di sabato 12 ottobre.