notizia30 gennaio 2020

Stato di attività dei vulcani italiani: pubblicati gli esiti della videoconferenza di gennaio

Confermato il livello di allerta “giallo” per Campi Flegrei, Stromboli ed Etna mentre per Vesuvio, Ischia e Vulcano il livello resta “verde”

 

(Foto di repertorio)

Sono disponibili da oggi su questo sito internet, nella sezione dedicata al Rischio Vulcanico, gli esiti della prima videoconferenza del 2020 sullo stato di attività dei vulcani campani e siciliani: Campi Flegrei, Vesuvio, Ischia, Etna, Stromboli e Vulcano.

Obiettivo della videoconferenza, che il Dipartimento della protezione civile organizza, con cadenza mensile, con i Centri di competenza preposti al monitoraggio dell’attività vulcanica e le Regioni Campania e Sicilia, è quello di valutare i livelli di allerta per ogni vulcano, eventualmente sentita anche la Commissione Grandi Rischi- Settore Rischio Vulcanico. In particolare, i Centri di competenza presenti in video-collegamento sono l’Osservatorio Vesuviano, l’Osservatorio Etneo e la sezione di Palermo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv); l'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente (Irea) del Cnr-Consiglio Nazionale delle Ricerche; e il Laboratorio di Geofisica Sperimentale e il Centro per la Protezione Civile dell’Università di Firenze.

Nel corso dell’ultima videoconferenza, sulla base delle fenomenologie e delle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di competenza, sono stati confermati i livelli di allerta già vigenti per i sei vulcani: resta quindi il livello di allerta giallo per Stromboli ed Etna  (parametri di monitoraggio su valori anomali protratti nel tempo) e per i Campi Flegrei (variazione significativa dei parametri monitorati), mentre per Vesuvio, Ischia, e Vulcano il livello è verde (nessuna variazione significativa dei parametri monitorati). A tal proposito, si ricorda che anche quando il livello di allerta dichiarato è “verde” il rischio non può mai considerarsi assente, poiché alcune fenomenologie vulcaniche sono del tutto imprevedibili e sempre possibili.

Di seguito, per ciascun vulcano, si riporta in sintesi lo stato di attività relativo all’ultimo mese.

Stromboli. L’attività vulcanica è stata caratterizzata da esplosioni “stromboliane” di intensità medio-alta da più bocche eruttive. Il materiale espulso è ricaduto anche al di fuori dell’area craterica, interessando la parte alta della Sciara del Fuoco. In particolare, il 18 gennaio, l’attività vulcanica ha prodotto una fuoriuscita di lava che è durata 3 ore. I parametri geofisici e geochimici mostrano valori superiori alla norma (medio-alti) coerenti con l’attività esplosiva in corso, mentre i valori delle deformazioni del suolo, in particolare lungo la Sciara del Fuoco, non hanno mostrato variazioni significative.

Campi Flegrei. L’attività sismica non ha mostrato variazioni significative rispetto all’ultimo periodo. Sono stati registrati oltre 30 eventi di bassa energia, localizzati prevalentemente nell’area di Pozzuoli/Solfatara/Astroni, entro i 2km di profondità. L’analisi delle deformazioni del suolo, da terra e da satellite, ha confermato che il sollevamento dell’area flegrea è rientrato sui valori dell’ultimo periodo, dopo l’incremento che si era registrato a dicembre 2019 a seguito dell’evento sismico di magnitudo 3.1. Nel complesso, dal 2011 ad oggi il sollevamento dell’area è stato di 60 cm. I parametri geochimici continuano a dimostrare gli andamenti già registrati negli anni scorsi, confermando il graduale riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale.

Etna. Sono state osservate attività stromboliana ed effusiva, ma solo all’interno dei crateri, con emissione di cenere dai crateri Voragine, Nuovo Cratere di Sud Est e Cratere di Nord-Est. Continua il moderato incremento della sismicità legata all’attività vulcanica. Le deformazioni del suolo si concentrano sull’area sommitale del vulcano.

Vesuvio. L’attività sismica non ha mostrato variazioni significative rispetto all’ultimo periodo. Sono stati registrati oltre 40 eventi di bassa energia, localizzati principalmente in area craterica, entro i 2km di profondità.

Vulcano. Il monitoraggio delle fumarole crateriche mostra un decremento della loro temperatura con attività esalativa medio-bassa. Quasi assente l’attività sismica. I dati di deformazione del suolo evidenziano una fase di leggera contrazione.

Ischia. Sull’isola è stato registrato un solo evento sismico, di bassa energia. Per quanto riguarda le deformazioni del suolo e le analisi geochimiche e geotermiche non si evidenziano variazioni significative.

È possibile scaricare la versione ufficiale integrale degli esiti delle videoconferenze per ciascun vulcano dai link interni a questa pagina.