notizia19 marzo 2024

Salvaguardia dei beni culturali a rischio: il Dipartimento ospita una delegazione croata

Al centro degli scambi il Servizio Nazionale e la tutela del patrimonio culturale in emergenza

La delegazione composta da esperti del Ministero degli interni-Direzione della protezione civile e del Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica croata ospite del Dipartimento della Protezione Civile

Da oggi e fino al 21 marzo il Dipartimento ospiterà una delegazione composta da esperti del Ministero degli interni-Direzione della protezione civile e del Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica croata per uno scambio formativo sul tema della protezione del patrimonio culturale a rischio.

L’obiettivo della visita è far conoscere il funzionamento e l’operatività del Servizio Nazionale della Protezione Civile, la cui conoscenza è stata avviata in particolare in occasione del supporto offerto dal Ministero della Cultura a seguito del terremoto che ha colpito il Paese balcanico nel 2020 e attraverso le attività di PROCULTHER (2019-2021) e PROCULTHER – NET (2022-2023), gli ultimi due progetti co-finanziati dalla Direzione generale per la protezione civile europea e le operazioni di aiuto umanitario (DG - ECHO) nell’ambito del Meccanismo Unionale di Protezione Civile.

Oggi gli esperti croati incontreranno gli attori che in Italia intervengono nella salvaguardia dei beni culturali a rischio e avranno infatti modo di confrontarsi con esperti del Dipartimento, rappresentanti del Ministero della Cultura, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri - Comando Tutela Patrimonio Culturale e dell’Esercito, che presenteranno loro i rispettivi ruoli, le attività svolte e le procedure applicate in emergenza. A conclusione della prima giornata, la delegazione visiterà anche la Sala Situazione Italia.

Domani gli esperti, ospitati presso la Biblioteca delle Arti a Roma, avranno invece occasione di approfondire le linee guida del Ministero della Cultura sulla messa in sicurezza dei beni culturali danneggiati o a rischio di disastri, la gestione dei depositi temporanei e le tecniche di selezione e movimentazione delle macerie di interesse culturale. La riunione si concluderà con una panoramica sulle prospettive internazionali in questo campo.

Lo scambio si sposterà nella stessa giornata in Umbria dove, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio, la protezione civile regionale e l'Arcidiocesi Spoleto-Norcia, la delegazione visiterà tra il 20 e il 21 marzo alcuni simboli della gestione dell’emergenza e della ricostruzione post-sisma del Centro Italia del 2016, come il deposito di Santo Chiodo a Spoleto e i cantieri per la ricostruzione della Basilica di S. Benedetto e dell’abbazia di Sant’Eutizio a Preci (PG).