notizia26 novembre 2009

La giornata conclusiva del Forum Europeo di Protezione Civile

Si è concluso con il dibattito "Governance in Europen disaster managment" il Forum di due giornate in cui si sono incontrate le Protezioni civili dell'Europa. All'incontro ha partecipato il Capo Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, che è anche intervenuto in mattinata nella conferenza stampa con Pia Bucella, Direttore degli Affari legali e Protezione civile della Commissione europea, Helena Lindberg, Direttore generale dell'Agenzia delle Contingenze Civili in Svezia, e Dick Schoof, Direttore generale della Protezione civile olandese. In mattinata la Protezione civile italiana ha partecipato ad un altro appuntamento, "Preparing Europe to receive assistence" con e il Direttore generale del dell'Ufficio relazioni internazionali e Servizio Volontariato,Agostino Miozzo.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Guido Bertolaso, Helena Lindberg, Dick Schoof, il direttore generale della Direzione ambiente, Karl Falkenberg, e il Direttore della Protezione civile francese, Alain Perret. Il dibattito si è concentrato su molti dei temi già anticipati dalla conferenza stampa, in particolare sulla necessità di creare un sistema coordinato tra le protezioni civili europee, sull'importanza di intervenire con rapidità, sulla governance, sul ruolo dei cittadini e sull'importanza di un'informazione e comunicazione chiara alla popolazione.

Un sistema coordinato. Guido Bertolaso ha sottolineato che le strutture esistenti devono iniziare a lavorare insieme, ma non c'è la necessità di creare una struttura sovraordinata; è importante infatti condividere una rete di esperienze, a partire da un linguaggio comune, con fulcro a Bruxelles e un sistema di risposta già definito prima dell'emergenza. Helena Lindberg ha parlato, a questo proposito, di un approccio olistico, di diverse competenze a diversi livelli che si integrano, per arrivare all'obiettivo di una maggiore "resilienza" in Europa.

La "resilienza", tema centrale del forum, è la capacità di reagire con prontezza ed elasticità alle situazioni, riportando rapidamente il sistema a una condizione di equilibrio. Le nuove tecnologie saranno cruciali per mettere in rete le esperienze dei vari paesi e la ricerca dovrà essere lo strumento su cui puntare per migliorare la capacità di previsione e intervento della protezione civile.

Altro punto centrale su cui si è focalizzato Guido Bertolaso è l'importanza di far dipendere la protezione civile direttamente dal Governo, come succede in Italia, e non dal Ministero dell'Interno, come succede in molti altri paesi europei. Solo in questo modo la protezione civile non si limita all'intervento in fase di emergenza, ma agisce sulla prevenzione, previsione, riabilitazione dopo un'emergenza ed è in grado di coordinare i diversi soggetti coinvolti a tutti i livelli.

La governance. Gran parte del dibattito è stato poi centrato sulla governance e sulla comunicazione ai cittadini, partendo dall'informazione ai bambini e dall'educazione nelle scuole. La comunicazione nei casi di emergenza ha un'importanza cruciale e per questo, ha sottolineato Bertolaso, le notizie che arrivano alle persone devono essere credibili, quindi chiare, semplici e vere.

Gli obiettivi per il futuro. Nel giro conclusivo di tavolo, si sono messi a fuoco i punti su cui le protezioni civili lavoreranno insieme: la definizione del rischio e minacce nel futuro, l'apprendimento dalla ricerca e non solo dalle esperienze, la richiesta di assistenza e l'offerta di assistenza e l'avvio di meccanismi che consentano di intervenire rapidamente.