notizia28 gennaio 2011

Il progetto Asi-Srv sull'Etna: le rilevazioni del 12 e 13 gennaio

Il sistema è attualmente in fase di test anche nel Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico

Interferogramma

L’Agenzia Spaziale Italiana, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile, ha attivato il team di progetto Asi per il Sistema Rischio Vulcanico in occasione dell’episodio parossistico che si è verificato sull’Etna nella notte tra il 12 ed il 13 gennaio. L’evento che si è originato dal cratere di Sud Est ha prodotto alte fontane di lava, un trabocco lavico verso est in Valle del Bove e una colonna eruttiva carica di cenere alta alcuni chilometri.

Le attività avviate nell’ambito del progetto Asi-Srv hanno ribadito le potenzialità applicative dei dati satellitari, ed in particolare di quelli della costellazione COSMO-SkyMed, per il monitoraggio degli edifici vulcanici. Il sistema Asi-Srv è attualmente in fase di test anche nel Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile, che si occupa di raccogliere dati e informazioni dai principali sistemi di monitoraggio e sorveglianza gestiti dai Centri di Competenza.

I dati dei satelliti COSMO-SkyMed, acquisiti il 12 ed il 13 gennaio 2011, sono stati sottoposti ad analisi informatiche dall’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (Irea) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), partner del team Asi-Srv. E’stato quindi generato l’interferogramma che mostra una generale assenza di deformazione alle basse quote del vulcano e tre frange interferometriche intorno all’area sommitale. Queste ultime potrebbero essere il risultato dall’effetto deformativo associato alla deflazione delle parti più alte del vulcano, anche se non si può escludere completamente una parziale componente atmosferica.

La deflazione, registrata anche dalle stazioni clinometriche Ingv poste ai margini dell’area deformata, si sarebbe prodotta dal rapido svuotamento delle zone di stoccaggio magmatico, prodotto dalla violenta emissione di magma nel corso dell’episodio parossistico. L’analisi di dettaglio dell’area sommitale evidenzia due aree completamente decorrelate: la prima, con direzione Est Sud-Est (area in rosso), corrisponde alla colata messa in posto durante l’evento parossistico; la seconda, con direzione Sud Sud-Ovest (area in giallo), permette di mappare la parte più grossolana dei depositi di ricaduta (con spessore > 3cm), come confermato dal confronto con i dati rilevati sul terreno.

Il Sistema Asi-Srv ha inoltre messo a disposizione del Dipartimento della Protezione Civile, tramite il webgis del progetto, prodotti ricavati dall’elaborazione di dati ottici AVHRR e MODIS, come la mappa di spessore ottico degli aerosol (AOT), Temperatura, Flusso Termico, Tasso di effusione e contenuto colonnare di SO2.

Il prime del progetto ASI-SRV è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Al progetto collaborano, oltre all’Irea-Cnr, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Advanced Computer Systems spa e la Galileian Plus srl.