notizia23 marzo 2023

Giornata Mondiale della Meteorologia

“Il futuro di Tempo, Clima e Acqua attraverso le generazioni” è il tema del 2023

Giornata Mondiale Meteorologia 2023

“Il futuro di Tempo, Clima e Acqua attraverso le generazioni” è il tema scelto quest’anno dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) delle Nazioni Unite in occasione della Giornata mondiale della meteorologia che, dal 1961, ricorre il 23 marzo.

Con la scelta di questo tema nell’anno del 150° anniversario dalla nascita dell'Organizzazione Meteorologica Internazionale, antesignana dell’attuale Organizzazione Meteorologica Mondiale, fondata nel 1950 dopo la nascita delle Nazioni Unite, quest'ultima vuole mettere in evidenza le conquiste del passato, i progressi attuali e il potenziale futuro – dai telegrafi ai supercomputer alla tecnologia spaziale – sottolineando come la cooperazione internazionale sia stata essenziale dal 1873 a oggi e come questa filosofia dovrà guidare anche il lavoro delle generazioni di oggi e di domani, prendendo consapevolezza della crisi climatica in corso.

Lo scorso 20 marzo, l’Intergovernmental Panel on Climate Change-IPCC (il foro scientifico formato proprio dall’Organizzazione meteorologica mondiale e dal Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente) ha, infatti, pubblicato il report di Sintesi (SYR6) che racchiude il lavoro fatto nel corso del sesto Ciclo di valutazione sui cambiamenti climatici.
Nel documento, gli esperti hanno chiaramente sottolineato il drastico legame che c’è tra le emissioni legate all’attività umana e il riscaldamento globale che, in un secolo, è stato di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali. Una situazione che ha portato ad avere eventi meteorologici estremi più frequenti e più intensi – dalle ondate di calore sempre più pronunciate e prolungate, alla coesistenza fra gravi siccità e precipitazioni concentrate in eventi violenti, alle tempeste più intense o durature sia nelle fasce tropicali che alle nostre latitudini, agli incendi sempre più numerosi ed estesi –, che insieme alle altre conseguenze del riscaldamento globale, come la fusione dei ghiacciai, l'alterazione della circolazione atmosferica e oceanica e l'innalzamento dei livelli dei mari, stanno causando impatti sempre più pericolosi sulla natura e sulle persone in ogni regione del mondo.

La buona notizia, scrivono sempre gli esperti dell’IPCC, è che l’ultimo secolo è stato anche quello dei rapidi progressi scientifici e tecnologici che hanno migliorato notevolmente la comprensione, il monitoraggio e la previsione degli eventi meteorologici e dei loro impatti sul territorio (come frane, dissesti, alluvioni, riserva idrica a disposizione). I big data vengono scambiati più liberamente tra una comunità di esperti sempre più ampia che ha, allo stesso tempo, a disposizione nuovi strumenti, tra cui l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale. 

In questo percorso, c'è anche la nascita e la crescita dei sistemi di protezione civile, dell’attenzione più estesa e intensa verso le attività di previsione e prevenzione del rischio meteo-idrologico, attività sempre più cruciali in era di crisi climatica. Secondo l'Atlante dell'OMM della mortalità e delle perdite economiche dovute a fenomeni meteorologici, climatici e idrici (1970 - 2019), a fronte di eventi estremi in continua crescita (negli anni ’70, la media, a livello mondiale, di numero di disastri all’anno era di 711, un dato arrivato a 3.536 all’anno dal 2000 al 2009, circa dieci al giorno), il numero di vittime è diminuito, grazie alle attività di prevenzione, preparazione e allerta: negli anni ’70 e ’80 la media era di circa 170 vittime al giorno, negli anni 2010 si è scesi a circa 40 vittime al giorno.

Il tempo, il clima e il ciclo dell'acqua saranno diversi in futuro rispetto al passato, e i servizi meteorologici, climatici e idrologici ci aiuteranno ad affrontare le sfide associate e a cogliere le opportunità, sottolinea l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, ricordando come l’azione quotidiana di ciascuno contribuisca, nel tempo, alla costruzione della sostenibilità di intere comunità.

 

Fonte immagine: Organizzazione Meteorologica Mondiale