notizia5 dicembre 2022

Giornata Internazionale del Volontariato

Dal 1985 le Nazioni Unite dedicano il 5 dicembre a questo straordinario mondo, del quale fa parte anche il volontariato di protezione civile

Volontariato protezione civile_Giornata internazionale_EVIDENZA

“Solidarietà attraverso il volontariato” è il tema scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata Internazionale del Volontariato che, dal 1985, ricorre il 5 dicembre di ogni anno. Obiettivo della campagna del 2022 è mettere in evidenza il potere di questa straordinaria forza di guidare un cambiamento positivo nella comunità.

Nel grande mondo del volontariato, che anche in Italia comprende milioni di donne e uomini, un ruolo peculiare lo svolge il volontariato di protezione civile, diventato negli anni una realtà organizzata, formata e preparata, che abbraccia molti campi e tante specializzazioni: dal soccorso e assistenza sanitaria alla tutela dei beni culturali, dall’allestimento delle aree di accoglienza all’antincendio boschivo, dalle telecomunicazioni al supporto psicologico.

Oggi sono migliaia le organizzazioni, ognuna con la propria identità e le proprie specializzazioni, in grado di attivarsi, gratuitamente e in tempi brevissimi, in caso di bisogno, ma anche quotidianamente impegnate sul territorio in attività di previsione e prevenzione dei rischi.

“Un ponte tra istituzioni e cittadini: ecco cosa rappresenta il volontariato di protezione civile nel nostro Paese” ha commentato il Capo Dipartimento, Fabrizio Curcio. “In ogni luogo colpito da un’emergenza, quando arrivano le volontarie e i volontari di protezione civile la comunità percepisce immediatamente di non essere stata abbandonata e di poter contare non solo su donne e uomini dotati di passione e spirito solidale ma di poter fare affidamento su una forza inesauribile, competente e strutturata. In questo 2022 ricorre il trentennale della fondazione del nostro Servizio Nazionale di Protezione Civile di cui il volontariato di protezione civile rappresenta un vero e proprio fiore all'occhiello. Una struttura operativa a tutti gli effetti che, in ordinario e durante le situazioni di crisi, lavora fianco a fianco con tutte le altre forze del Paese proprio come sta accadendo in questi giorni sull'isola di Ischia, colpita dalla disastrosa frana”

Il volontariato di protezione civile, che è una delle strutture operative che costituiscono il Servizio nazionale della protezione civile, è un mondo caratterizzato da una molteplicità di forme associative che comprende sia organizzazioni nazionali, con una struttura di coordinamento centrale e una rete di sezioni distribuite sul territorio, sia associazioni locali e gruppi comunali.

Per partecipare alle attività di previsione, prevenzione e intervento in caso di eventi calamitosi e svolgere attività formative e addestrative, le organizzazioni di volontariato di protezione civile devono essere iscritte all’elenco nazionale che è diviso in due rami: uno centrale – nel quale, oggi, sono presenti 60 organizzazioni nazionali – e uno che raccoglie gli elenchi territoriali tenuti da Regioni e Province Autonome, nei quali sono iscritte migliaia di associazioni e gruppi locali.

Per diventare volontario in ambito di protezione civile, il primo passo è iscriversi a una organizzazione di volontariato inserita nell’elenco nazionale.

Dal 1966, con gli “angeli del fango” – i precursori dei volontari di protezione civile – che volontariamente portarono il loro supporto ai cittadini di Firenze colpiti dall’alluvione, a oggi tanto è cambiato.
E le sfide per il futuro non sono da meno: di questo hanno discusso, nel giugno scorso, 320 delegati di organizzazioni nazionali, associazioni locali e gruppi comunali che si sono riuniti, per quattro giorni, per gli Stati Generali del Volontariato di Protezione Civile, a dieci anni dall’ultima edizione.

Un tema, centrale, riguarda la capacità di coinvolgere i giovani: grazie alle preziose conoscenze, esperienze e capacità presenti all’interno delle organizzazioni, si devono accompagnare le nuove generazioni a essere i nuovi volontari, di oggi e di domani. Questo potrà garantire la continuità operativa delle organizzazioni di volontariato e il supporto che sono in grado di offrire al Sistema Nazionale di Protezione Civile.
Guardare al futuro significa anche investire sulla volontà del volontariato di protezione civile di essere sempre di più un co-attore non solo nelle emergenze, ma anche nelle attività di prevenzione, in Italia e a livello internazionale, protagonista anche della comunicazione del rischio per coinvolgere i cittadini diffondere buone pratiche di protezione civile.