Tsunami Warning System. Il modello dell'Oceano Pacifico
Nell'isola di O’ahu, alle Hawaii, dal 1948 è operativo il Ptws - Pacific Tsunami Warning System, un sistema di allertamento in caso di tsunami, costituito da una rete di 26 Stati del Pacifico in cui operano 30 stazioni tidali, ovvero stazioni che misurano l’altezza delle maree.
Il Ptws può usufruire del supporto di un altro centinaio di stazioni gestite dal Noaa - National Oceanic and Atmospheric Administration ed è in grado di ricevere dati da centinaia di stazioni sismiche in tutto il mando, attraverso il Neic - National Earthquake Information Center del Colorado. Il Ptws coordina inoltre le attività dei centri di allertamento tsunami di Alaska, Polinesia, Cile, Giappone e Russia.
Il sistema è in grado di calcolare il tempo di arrivo della prima onda di tsunami attraverso un modello che calcola la velocità delle onde, tenendo conto della profondità del bacino. Quando in un’area dell’Oceano Pacifico si genera un terremoto con magnitudo uguale o superiore a 7 della scala Richter, in meno di mezz’ora il Ptws è in grado di identificare l’esatta localizzazione dell’epicentro e la magnitudo del terremoto. Parte così l’allerta tsunami per tutte quelle aree che potrebbero essere colpite in meno di tre ore. Poiché il tempo necessario per avere conferma dello tsunami è più lungo di quello che serve a mette in atto le procedure di evacuazione, quest’ultime vengono immediatamente avviate.
Di solito la prima indicazione di un’onda di tsunami arriva dalla stazione tidale più vicina al luogo in cui le onde di marea appaiono più grandi e più rapide rispetto a quelle registrate normalmente. Tuttavia, il segnale di una singola stazione non è sufficiente: se l’anomalia non viene confermata dal Ptws attraverso la registrazione di altri segnali anomali, l’allertamento e l’avviso vengono annullati. Se invece lo tsunami viene confermato, si passa immediatamente dalla fase di attenzione a quella di allertamento e poi a quella di allarme, secondo questa procedura:
• Tre ore prima dell’arrivo della prima onda le sirene lanciano il segnale di allerta. La popolazione sa che deve accendere la radio e seguire l’evoluzione del fenomeno attraverso le notizie e le indicazioni diffuse da tutte le stazioni.
• Le sirene suonano di nuovo due ore prima dell’arrivo previsto, e poi ancora un’ora prima e mezz’ora prima. Questi segnali sono sempre accompagnati dalle informazioni diffuse dalle radio.
In caso di necessità è il personale della Protezione Civile che coordina le operazioni di evacuazione della popolazione, partendo dalle aree di costa più bassa che possono essere colpite per prime.
Il sistema di allertamento del Pacifico per la difesa dagli tsunami, oltre alla capacità della comunità scientifica di prevedere il possibile arrivo di un’onda, si fonda anche sulla consapevolezza del rischio da parte della popolazione e sulla conoscenza delle norme di comportamento da adottare in caso di emergenza. Accanto ad una serie di misure di prevenzione di tipo strutturale adottate sulle isole Hawaiane – ad esempio, edifici abitati dal primo piano in su e piano terra dedicato a parcheggi aperti - la strategia scelta dal Governo prevede la diffusione capillare di informazioni sul rischio e sui piani di emergenza, sia tra i residenti che tra i turisti.
Fonte immagine: sito dell'Ioc - Intergovernamental Coordination Group for the Pacific Tsunami Warning System (ICG/PTWS)