24 luglio 2016

Rischio sismico: la vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture

Le azioni di prevenzione e mitigazione si indirizzano alla vulnerabilità delle costruzioni, vista la fragilità del patrimonio edilizio italiano

L’attività varia dalla previsione dello stato di danno a seguito di scosse sismiche, alla definizione dei criteri ed all’attuazione di iniziative di prevenzione sismica attraverso la riduzione della vulnerabilità, dal supporto tecnico alle attività di ricostruzione post-sismica, alla valutazione della vulnerabilità funzionale di edifici strategici.

L’attività di previsione del danneggiamento degli edifici a seguito di scosse sismiche ha trovato attuazione nella costituzione, da parte del Dipartimento della Protezione civile, di una banca dati aggiornata della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio ad uso abitativo e di quello pubblico. Il lavoro è stato svolto riesaminando i dati di danno rilevato in alcuni recenti ed importanti terremoti italiani, interpretandoli in modo omogeneo ed aggiornando le stime di vulnerabilità. Studi più specifici hanno riguardato la vulnerabilità strutturale degli edifici in cemento armato, il cui volume ormai supera quello delle costruzioni in muratura, focalizzando l’attenzione su edifici reali tipici dell’edilizia degli anni ‘60 - ‘80, gli anni del boom edilizio.

In tutte queste attività il Dipartimento fruisce del supporto scientifico dei centri di competenza di ingegneria sismica ReLUIS ed EUCENTRE, che svolgono studi e ricerche per conto del Dipartimento della Protezione civile su tematiche relative alla valutazione e riduzione della vulnerabilità delle strutture esistenti (edifici in muratura e in calcestruzzo armato e ponti), allo sviluppo di criteri di progetto e verifica innovativi sulle opere geotecniche (come dighe e gallerie), alle nuove metodologie per la mitigazione del rischio che utilizzano dispositivi e materiali innovativi, alla gestione dell’emergenza per il miglioramento del monitoraggio di strutture e infrastrutture, anche finalizzato all’Early Warning e delle valutazioni di danno.

Le ricerche sono basate su studi teorici e su estese campagne sperimentali nei principali laboratori italiani di ingegneria sismica e sono finalizzate allo sviluppo di manuali applicativi, proposte di normativa e messa a punto di procedure operative a supporto dell’azione del Dipartimento della Protezione civile.

Nell'ambito delle attività finalizzate al miglioramento della conoscenza del comportamento delle strutture sottoposte all’azione sismica, oltre a sperimentazioni di laboratorio su strutture reali o in scala (affidate al consorzio ReLUIS), l’Ufficio gestisce l’Osservatorio Sismico delle Strutture (OSS), una rete nazionale di monitoraggio permanente della risposta sismica di costruzioni di proprietà pubblica, con finalità sia conoscitive che di controllo. I sistemi di monitoraggio delle singole strutture registrano automaticamente le oscillazioni di intensità significativa e inviano un messaggio d’allarme all’elaboratore centrale della rete OSS, situato nella sede del Dipartimento della Protezione civile di via Vitorchiano, in Roma. L’elaboratore provvede quindi in automatico al trasferimento e a una prima elaborazione dei dati, con produzione di un rapporto sull’evento.

L'OSS, allo stato attuale, è costituito da:

- 72 strutture dotate di monitoraggio permanente di dettaglio
- 41 strutture per le quali il sistema di monitoraggio di dettaglio è in fase di realizzazione
- 10 strutture "campione" dotate di sistema di monitoraggio permanente semplificato.
I dati registrati consentono di valutare, in forma approssimata ma rapida, la sicurezza delle strutture monitorate immediatamente dopo un terremoto e forniscono informazioni sul comportamento sismico delle costruzioni, utili agli sviluppi teorici e normativi, nonché di supporto agli scenari sismici.