31 luglio 2016

Rischio idrogeologico: i tipi di frane

Le frane si distinguono in frane di crollo, scorrimenti e colamenti

Le frane si differenziano tra loro a seconda dei fattori di volta in volta considerati:

  • tipo e cause del movimento;
  • durata e ripetitività del movimento;
  • tipo e proprietà meccaniche del materiale interessato;
  • caratteristiche e preesistenza o meno della superficie di distacco o di scorrimento.

Frane di crollo
Sono frane molto diffuse. Il termine si riferisce ad una massa di terreno o di roccia che si stacca da un versante molto acclive o aggettante e che si muove per caduta libera con rotolamenti e/o rimbalzi. Tipico delle frane di crollo è il movimento estremamente rapido.

Scorrimenti
Sono movimenti del terreno caratterizzati da deformazione di taglio e spostamento lungo una o più superfici di rottura localizzate a diversa profondità nel terreno. La massa dislocata si muove lungo questa superficie che rappresenta quindi il limite tra la zona che è instabile e quella che invece è stabile. A seconda della morfologia della superficie di separazione, si possono distinguere due tipi di scorrimenti: rotazionali (superficie curva) o traslazionali (superficie piana o leggermente ondulata).

Colamenti
In questo caso si ha una deformazione continua nello spazio di materiali lapidei e sciolti; il movimento, cioè, non avviene sulla superficie di separazione fra massa in frana e materiale in posto, ma è distribuito in modo continuo anche nel corpo di frana. I colamenti coinvolgono sia materiali rocciosi o detritici, che sciolti, ed in questo caso l’aspetto del corpo di frana è chiaramente quello di un materiale che si è mosso come un fluido. Questi ultimi tipi di colamenti sono molto rapidi; si parla, infatti, anche di colate rapide di fango, come ad esempio nel caso della tragedia di Sarno del 1998, durante la quale si è avuta la morte di 160 persone.