Il terremoto: la conoscenza del fenomeno
Gli studi geologici che concorrono allo studio della pericolosità sismica
Per individuare le cause che generano i terremoti in una certa area e la loro ricorrenza e contribuire alla valutazione della pericolosità sismica, è necessario comprendere quali siano i processi dinamici della crosta terrestre in atto e descriverli attraverso parametri quantitativi. Al fine di identificare e caratterizzare le faglie che possono generare i terremoti, risultano determinanti gli studi geologici. Un ulteriore elemento nella valutazione della pericolosità è dato dalla conoscenza della risposta sismica dei siti, cioè dei fenomeni di amplificazione del moto del suolo sulla base delle caratteristiche dei terreni, che incidono fortemente sui livelli di danneggiamento delle costruzioni.
Sismogenesi
Miglioramento delle conoscenze e caratterizzazione delle faglie attive e dei terremoti a esse associabili, con metodi di carattere paleosismologico (studio dei terremoti preistorici o avvenuti in regioni prive di fonti storiche), archeosismologico (studio dei terremoti attraverso le evidenze dei danni sui siti archeologici) e mediante indagini di geofisica crostale supportate da modellizzazione analogica e numerica (ovvero, rilevamento geologico del terreno e interpretazione di dati del sottosuolo).
Conduzione di studi regionali in aree finora poco analizzate, come il fronte appenninico padano, ionico e siciliano per caratterizzarne le faglie attive e studiare gli sforzi cui sono sottoposte le rocce in profondità.
Geodinamica
Definizione del quadro geodinamico italiano, per caratterizzarne l’assetto attuale, attraverso l’elaborazione di un modello in 3D della crosta terrestre profonda e della sismicità. Analisi e verifica dei dati geofisici su scala nazionale per perfezionare le approssimazioni al reale. Studio generale della reologia crostale (proprietà meccaniche della crosta terrestre), per valutare a priori le magnitudo massime stimabili per l’intero territorio nazionale.
Definizione della deformazione crostale attraverso l’interpretazione di dati geodetici satellitari, ovvero dati relativi al moto dei corpi in presenza di campi gravitazionali, per valutare l’accumulo di energia elastica nelle fasi intersismiche (tra eventi successivi).
Microzonazione sismica
Valutazione e individuazione di aree a comportamento omogeneo sotto il profilo della risposta sismica locale e dei fenomeni cosismici (che avvengono durante la scossa). A tal fine vengono analizzate le condizioni geologico-tecniche, geomorfologiche e idrogeologiche locali in grado di produrre amplificazioni del segnale sismico rispetto al substrato.
Sismicità storica
Studi sugli eventi sismici del passato, anche meno forti, e individuazione di terremoti sconosciuti, per migliorare la completezza del catalogo per le valutazioni di pericolosità sismica. Analisi degli scenari di danneggiamento a seguito di terremoti storici per caratterizzare gli effetti locali legati alle condizioni litologiche e geomorfologiche di sito. In tale ambito si collocano anche le indagini macrosismiche, svolte dall’Ufficio III in emergenza per ricostruire la distribuzione del danno a seguito di terremoti attuali che si verificano sul territorio italiano.