Analisi e valutazione della gestione dell'emergenza Abruzzo

Il 25 giugno 2010 il Dipartimento della Protezione Civile ha istituito un gruppo di lavoro per analizzare e valutare la gestione dell'emergenza terremoto in Abruzzo tra il 6 aprile 2009 e il 31 gennaio 2010.

La composizione del gruppo e i suoi obiettivi sono stati definiti con decreto del Capo Dipartimento, concluso il passaggio di consegne con il Commissario per la ricostruzione e l'affiancamento della nuova struttura tecnica di missione. Questo stesso decreto ha fissato il termine delle attività il 31 dicembre 2010, poi prorogato al 30 giugno 2011 con decreto del 28 marzo.

L’obiettivo dell'iniziativa è stato analizzare il modello adottato dal Dipartimento per coordinare il Servizio Nazionale della Protezione Civile nella gestione dell’emergenza in Abruzzo. Ogni attività, realizzata da un insieme complesso di organizzazioni, strutture e persone ha infatti bisogno di una valutazione e di una verifica comune dei risultati raggiunti. Per questo, il Dipartimento ha raccolto le esperienze dei propri dipendenti, dei volontari, degli operatori di Regioni, Province, Comuni, strutture operative, ordini professionali e imprese. Tra gli strumenti utilizzati, ha aperto una consultazione su questo sito web che si è conclusa il 31 dicembre 2010.

Lo scorso ottobre, il gruppo di lavoro ha presentato i primi risultati dell’analisi che ha previsto l’individuazione di 9 aree tematiche, e la definizione, per ciascuna di queste, di progetti per superare le criticità. In particolare, le aree tematiche sono: Attività normativa e gestione operativa, Gestione delle vittime e dei feriti, Donazioni, Aree di accoglienza e alberghi, Realizzazione di insediamenti e strutture temporanee, Contact center e Ufficio relazioni con il pubblico, Agibilità, Rapporto con gli enti locali, con le altre amministrazioni e con i cittadini, Sistema di comando e controllo. Alcuni dei progetti per queste aree sono già in corso d’opera, altri sono in programma ma devono ancora essere avviati, altri ancora sono da definire.

 

Il Gruppo di lavoro che è stato istituito per analizzare e valutare la gestione dell'emergenza terremoto in Abruzzo è coordinato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile e si struttura in due Unità:

  • un'Unità di indirizzo e coordinamento, costituita dal direttore dell'ufficio Emergenze, dal direttore dell'Ufficio Rischio sismico e vulcanico, da un rappresentante del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, da uno delle Forze Armate e da uno del Sistema di Protezione civile delle Regioni e delle Province autonome;
  • un'Unità di sintesi, coordinata dal dirigente del Servizio Diffusione della conoscenza di protezione civile.

Il gruppo può richiedere il coinvolgimento nelle proprie attività dei rappresentanti delle Istituzioni territoriali, dei referenti delle Organizzazioni di volontariato, dei Comitati e delle Associazioni di cittadini, di Enti e Amministrazioni pubbliche e private che hanno partecipato alla gestione dell'emergenza. Inoltre, può servirsi della collaborazione di Atenei e istituti di ricerca italiani competenti per analizzare e sintetizzare le proprie attività.

La metodologia del gruppo di lavoro ha previsto da luglio 2010:

  • riunioni interne;
  • compilazione di una scheda sintetica da parte di ogni funzione della Di.coma.C sulla propria attività in Abruzzo, sulle criticità emerse, sulle soluzioni adottate al momento e sulle proposte di procedure operative da adottare;
  • incontri con i singoli responsabili delle attività del Dipartimento della Protezione civile;
  • riunioni allargate a rappresentanti di enti e amministrazioni;
  • questionario on-line per raccogliere suggerimenti da chi ha partecipato all'emergenza abruzzese.

Sono state raccolte informazioni, indicazioni utili e suggerimenti da chi ha contribuito alle diverse fasi del lavoro in Abruzzo: dal soccorso alla popolazione all’allestimento delle aree di accoglienza, alla messa in sicurezza del territorio, alle verifiche di agibilità, alla salvaguardia dei beni culturali e alla realizzazione e gestione degli appartamenti del progetto Case, Map, e dei Musp.

Con la fine del 2010 si è conclusa la consultazione online sull'emergenza terremoto Abruzzo. Il questionario ha raccolto informazioni sulle attività e le esperienze di chi ha lavorato in Abruzzo dal 6 aprile 2009 al 31 gennaio 2010 e ha registrato proposte migliorative per le criticità segnalate. Hanno partecipato volontari, operatori di Regioni, Province, Comuni, strutture operative, ordini professionali e imprese.
 

Questi alcuni dei progetti avviati:

Comunicazione in ordinario e in emergenza. L’esperienza pilota dello sportello al cittadino all’Aquila è stata il modello di riferimento per la progettazione di un Contact Center di protezione civile. Il progetto prevede infatti il trasferimento su scala nazionale del format sperimentato in Abruzzo.

Il Contact Center della Protezione Civile gestirà su piattaforma informatica la comunicazione in ordinario, di emergenza e di servizio. Anche attraverso un numero verde dedicato, raccoglierà le segnalazioni e le richieste dei cittadini e fornirà loro chiarimenti e informazioni. Il numero verde sarà in funzione dai primi di giugno e sarà attivo da lunedì al venerdì dalle 9 alle 18; fuori orario di servizio, entrerà in funzione una casella vocale.

Organizzazione sanitaria in emergenza. Dal debriefing Abruzzo è emersa la necessità di migliorare l’organizzazione dei soccorsi sanitari.

Per questo il Dipartimento della Protezione Civile ha progettato e già condiviso con il Gruppo Tecnico delle Regioni/Pa Sanità emergenza urgenza le procedure per l’invio di Msr – Moduli sanitari regionali, che sono già stati sperimentati durante l’esercitazione Terex. L’obiettivo è di dotare ogni colonna mobile regionale di una componente sanitaria con personale qualificato.

Invece per garantire l'assistenza sanitaria dopo la prima emergenza, sono stati progettati dei poliambulatori campali, che sostituiscono temporaneamente le strutture sanitarie territoriali danneggiate dalle calamità e prevedono l’impiego dei sanitari locali.

Inoltre, per rendere omogenea la composizione dei moduli, l’Italia sta adeguando i propri moduli sanitari agli standard individuati dalla Commissione europea per i moduli europei di protezione civile. Sulle cinque strutture sanitarie registrate in Europa, tre sono italiane: “l’ospedale da campo” dell’Associazione Nazionale Alpini e i “Pma con unità chirurgica” del Gruppo Chirurgia d’Urgenza di Pisa e della Regione Marche.

Gestione delle aree di accoglienza. Il progetto si basa su un metodo “partecipato” che ha previsto il coinvolgimento, fin dalle prime fasi, del Comune dell’Aquila e degli altri comuni colpiti dal terremoto, delle regioni e delle organizzazioni nazionali di volontariato presenti nei campi. Ha l'obiettivo di definire procedure e indicazioni comuni per l'organizzazione di un'area di accoglienza.

La prima fase si è conclusa con l’organizzazione di un work shop, che ha raccolto le esperienze e le proposte nella “carta de L’Aquila” in quattro aree tematiche: dalla pianificazione all’allestimento, dalla gestione ordinaria alla chiusura di un’area di accoglienza. Da questo documento verranno individuate procedure comuni per la gestione di un'area di accoglienza, che verranno poi diffuse con corsi di formazione alle strutture del Servizio Nazionale di Protezione Civile.