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L'intensa attività idrotermale - acque calde, emissioni di gas - e la storia eruttiva di Ischia, indicano che l’isola è un’area vulcanica ancora attiva. Attualmente il vulcano si trova in stato di quiescenza; è comunque importante tenere costantemente monitorato il suo stato di attività, poiché sull’isola vivono stabilmente 50.000 persone.
\nSull’isola sono presenti fumarole con temperature massime prossime ai 100°C sulle pendici di Monte Nuovo e Monte Cito e lungo il litorale di Maronti. In altre località le fumarole presenti invece non superano i 46°C.
\nOgni anno le stazioni sismiche rilevano pochi eventi di bassa energia, anche se in passato sull'isola si sono verificati forti terremoti che hanno provocato ingenti danni. In particolare, l’evento del 4 marzo 1881 provocò gravi danni a Casamicciola e a Lacco Ameno e fu avvertito anche in altre località. Il terremoto del 28 luglio 1883 fu invece l'evento più catastrofico avvenuto sull'isola negli ultimi secoli: distrusse gran parte della cittadina di Casamicciola e fu distintamente avvertito in tutta l'isola con particolare intensità a Lacco Ameno e Forio.
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\nTrattandosi di vulcani ad alto rischio - per il carattere esplosivo delle eruzioni e la vicinanza a vaste zone urbanizzate – l’obiettivo dell’Osservatorio è consentire una previsione a breve termine sempre più accurata e tempestiva. Per questo, il sistema di sorveglianza è stato adeguato negli anni allo sviluppo delle conoscenze vulcanologiche e tecnologiche.
\nIl sistema di sorveglianza comprende reti geofisiche e geochimiche: le prime monitorano l’attività sismica, le deformazioni del suolo e le variazioni del campo gravimetrico e magnetico; le seconde controllano le variazioni della composizione e della temperatura dei gas emessi dalle fumarole, dal suolo e dalle acque di falda.
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