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L'esercitazione punta ad aggiornare la pianificazione per il rischio vulcanico dell'area flegrea

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L'esercitazione punta ad aggiornare la pianificazione per il rischio vulcanico dell'area flegrea

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L’esercitazione “Exe Flegrei 2019” nasce con l’obiettivo di aggiornare la pianificazione per il rischio vulcanico dell’area flegrea. Il percorso, iniziato da alcuni anni, ha portato  alla definizione dello scenario scientifico di riferimento e alla conseguente individuazione delle nuove zone rossa e gialla, attraverso il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato del 26 giugno 2016

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“Exe Flegrei 2019” si svolgerà dal 16 al 20 ottobre in Campania e prevede, in particolare, il coinvolgimento dei comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, della Prefettura di Napoli, della Regione Campania e dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile (INGV, Centro studi Plinivs-LUPT e CNR-IREA). Anche le Regioni e Province Autonome gemellate con i comuni della zona rossa parteciperanno in qualità di osservatori.

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Lo scenario esercitativo simula una variazione dei parametri di monitoraggio e il verificarsi di fenomeni tali da determinare un passaggio dallo stato attuale di allerta gialla del vulcano, ad una situazione di allerta arancione, fino ad arrivare ad uno stato di eruzione imminente, ovvero di livello di allerta rosso. I passaggi ai diversi livelli di allerta si presenteranno in maniera sequenziale e saranno caratterizzati da durate variabili.

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L’esercitazione rappresenta l’occasione per elaborare, testare e migliorare gli aspetti operativi, procedurali e metodologici delle pianificazioni territoriali e di settore e per elaborare un documento di sintesi che ne raccordi le strategie e le scelte operative. L’esigenza dell’esercitazione è quella di dare impulso alle attività di pianificazione per il rischio vulcanico, avviate da tempo sulla base degli indirizzi del Capo del Dipartimento della protezione civile del 2 febbraio 2015, con le  indicazioni inerenti l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona rossa» dell’area vesuviana, valide anche per l’area dei Campi Flegrei.

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E' possibile leggere una sintesi del Piano nazionale di protezione civile e navigare la mappa interattiva dell'area vulcanica dei Campi Flegrei.

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I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva, di oltre dieci chilometri di diametro, dalla struttura singolare: non un vulcano a forma di cono troncato ma una depressione detta “caldera” centrata sulla città di Pozzuoli, che si estende da Monte di Procida a Posillipo.

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Rispetto ai vulcani centrali, caratterizzati da eruzioni frequenti che avvengono da un unico cratere e dalla deposizione di materiali vulcanici che portano all’edificazione di coni (colate di lava e prodotti piroclastici), le caldere mostrano struttura e comportamenti significativamente diversi. La grande maggioranza delle caldere produce, infatti, eruzioni che difficilmente presentano schemi regolari. In generale, prevalgono eruzioni esplosive di scala variabile, originate da bocche sparse, alcune o molte delle quali possono essere di intensità e violenza molto forte. Inoltre, le caldere sono contrassegnate da anomalie termiche del sottosuolo e presenza di abbondanti manifestazioni idrotermali.

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L’ultima eruzione dei Campi Flegrei si è verificata nel 1538 e, nel giro di pochi giorni, ha dato origine all’interno della caldera al cono di scorie di Monte Nuovo. Da allora il vulcano è in uno stato di quiescenza sebbene mostri segnali di attività quali sismicità, emissioni di gas e deformazioni del suolo.

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Gli stati pre-eruttivi dei Campi Flegrei definiti unrest debole, unrest forte ed eruzione imminente, possono essere riconoscibili essenzialmente attraverso la variazione degli ordini di grandezza di determinate soglie di fenomeni rilevabili attraverso i parametri di monitoraggio misurati, tenendo però in considerazione che l’identificazione di un qualunque valore di soglia appare difficilmente applicabile, vista l’imprevedibilità e variabilità dei comportamenti osservati in numerose caldere.

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Dal 2012 a oggi, le variazioni di alcuni dei parametri di monitoraggio misurati nell’area della caldera hanno reso necessario innalzare il livello di allerta da verde (stato di quiescenza) a giallo (unrest debole) ed attivare la fase operativa di attenzione.

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I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva, di oltre dieci chilometri di diametro, dalla struttura singolare: non un vulcano a forma di cono troncato ma una depressione detta “caldera” centrata sulla città di Pozzuoli, che si estende da Monte di Procida a Posillipo.
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\r\nDal 2012 a oggi, le variazioni di alcuni dei parametri di monitoraggio misurati nell’area della caldera hanno reso necessario innalzare il livello di allerta da verde (stato di quiescenza) a giallo (unrest debole) ed attivare la fase operativa di attenzione.

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L’esercitazione si svolgerà dal 16 al 20 ottobre e prevede attività sia su scala reale sia per posti di comando.

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La giornata del 16 ottobre è dedicata principalmente alle attività di monitoraggio e valutazione dello stato del vulcano da parte dei Centri di Competenza: Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente (Irea) del Cnr-Consiglio Nazionale delle Ricerche.

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Nel corso della giornata del 17 ottobre è prevista la riunione in seduta straordinaria della Commissione grandi rischi (CGR) e la progressiva attivazione del Sistema di protezione civile. Considerati i dati delle reti di monitoraggio dell’INGV e le valutazioni della CGR viene disposto il passaggio al livello di allerta arancione. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, sentito il Presidente della Regione Campania, attiva la fase operativa di preallarme e delibera lo stato di emergenza.

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È subito convocato il Comitato operativo della Protezione Civile e attivato il  Sistema di protezione civile anche a livello locale, con l’insediamento del Centro coordinamento soccorsi (CCS) di Napoli e dei Centri operativi comunali (COC) dei comuni della zona rossa. Successivamente si attiva sul territorio la Direzione di comando e controllo (Di.Coma.C.), con la conseguente chiusura del Comitato operativo.

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Nella giornata del 18 ottobre la Di.Coma.C. è pienamente operativa e vengono testate le pianificazioni di settore, in particolare quelle dell’ordine pubblico, del settore sanitario e della salvaguardia dei Beni Culturali. In questa fase inizia l’allontanamento autonomo della popolazione: a fini esercitativi alcuni comuni testeranno questa attività attraverso le autovetture  della polizia locale, senza il coinvolgimento della popolazione.

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In considerazione delle ulteriori variazioni dei parametri di monitoraggio e delle valutazioni della CGR, viene disposto il passaggio al livello di allerta rosso. Il Presidente del Consiglio dei Ministri dichiara la fase operativa di allarme che comporta l’attivazione del piano di allontanamento nella giornata del 19 ottobre, con il conseguente test dell’evacuazione della popolazione dei comuni della zona rossa.

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Il Dipartimento ha previsto un programma di valutazione a cui parteciperanno rappresentanti dei settori di protezione civile delle regioni e Province autonome gemellate e dei comuni della zona rossa vesuviana.

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Alla fine dell’esercitazione, nella giornata del 20 ottobre, è previsto un debriefing, per condividere i primi risultati e raccogliere osservazioni dai vari protagonisti dell’esercitazione, mentre l’analisi dei dati e delle informazioni saranno documentate in un rapporto finale.

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L’esercitazione si svolgerà dal 16 al 20 ottobre e prevede attività sia su scala reale sia per posti di comando.
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I principali obiettivi che si intendono raggiungere riguardano, oltre al test della pianificazione di protezione civile per il rischio vulcanico ai vari livelli territoriali, il miglioramento, la verifica o la messa a punto dei processi e delle attività di seguito specificati:

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L’esercitazione è l’occasione anche per testare la pianificazione partecipata, la continuità amministrativa e la registrazione della popolazione che si allontana con il trasporto assistito. Tali attività sono state realizzate e programmate nell’ambito di progetti pilota sviluppati in alcuni comuni della zona rossa flegrea.

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I principali obiettivi che si intendono raggiungere riguardano, oltre al test della pianificazione di protezione civile per il rischio vulcanico ai vari livelli territoriali, il miglioramento, la verifica o la messa a punto dei processi e delle attività di seguito specificati:

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L’esercitazione è l’occasione anche per testare la pianificazione partecipata, la continuità amministrativa e la registrazione della popolazione che si allontana con il trasporto assistito. Tali attività sono state realizzate e programmate nell’ambito di progetti pilota sviluppati in alcuni comuni della zona rossa flegrea.

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L’esercitazione prevede la realizzazione di progetti pilota in alcuni Comuni dell’area flegrea. L’obiettivo è mettere a punto metodi di lavoro replicabili nei comuni della Zona rossa, anche vesuviana.
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L’esercitazione prevede la realizzazione di progetti pilota in alcuni Comuni dell’area flegrea. L’obiettivo è mettere a punto metodi di lavoro replicabili nei comuni della Zona rossa, anche vesuviana.
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In occasione dell’esercitazione è prevista la realizzazione della Campagna di informazione “Io non rischio”, declinata nello specifico sui Campi Flegrei, per la diffusione di informazioni su:

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I gazebo “Io non rischio” resteranno aperti per tutta la giornata di sabato 19 ottobre e saranno allestiti nelle aree di incontro di Giugliano in Campania \"Istituto Don Diana, Via Ripuaria\" e presso la Stazione Centrale di Napoli, e in alcune aree di attesa dei comuni della zona rossa. In particolare:

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Per maggiori informazioni visita il sito della campagna \"Io non rischio\"

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In occasione dell’esercitazione è prevista la realizzazione della Campagna di informazione “Io non rischio”, declinata nello specifico sui Campi Flegrei, per la diffusione di informazioni su:

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I gazebo “Io non rischio” resteranno aperti per tutta la giornata di sabato 19 ottobre e saranno allestiti nelle aree di incontro di Giugliano in Campania \"Istituto Don Diana, Via Ripuaria\" e presso la Stazione Centrale di Napoli, e in alcune aree di attesa dei comuni della zona rossa. In particolare:

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Multimedia

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Tutte le foto dell'esercitazione

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Tutti i video dell'esercitazione

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News e Comunicati stampa

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Tutte le foto dell'esercitazione

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Tutti i video dell'esercitazione

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News e Comunicati stampa

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Intervista a Paola Santillo, della Protezione Aziendale di Ferrovie dello Stato Italiane, struttura che si occupa anche delle attività di azione integrata con il Sistema di protezione civile.

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Intervista a Paola Santillo, della Protezione Aziendale di Ferrovie dello Stato Italiane, struttura che si occupa anche delle attività di azione integrata con il Sistema di protezione civile.

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Intervista a Paola Santillo della Protezione aziendale di Ferrovie dello Stato

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Si è conclusa oggi l’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico “Flegrei 2019”, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Regione Campania, con la collaborazione dei Comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, della Prefettura di Napoli, dell’ANCI, delle strutture operative e dei centri di competenza del Dipartimento (INGV, Centro Studi PLINIVS-LUPT e CNR-IREA) e la partecipazione delle Regioni e le Province Autonome gemellate con i Comuni coinvolti. Inoltre, per la prima volta, la Commissione Nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi – Settore rischio vulcanico (CGR-SRV) è intervenuta attivamente in tutte le fasi esercitative attraverso la valutazione delle variazioni dei parametri del vulcano dei Campi Flegrei per la definizione dei livelli di allerta.

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L’esercitazione, che ha coinvolto circa 4.000 cittadini della zona rossa dei Campi Flegrei, ha visto una grande partecipazione di tutti gli attori del Servizio Nazionale che, per quattro giorni, hanno testato le attività e le procedure previste dal piano nazionale di protezione civile per i Campi Flegrei, lavorando senza sosta sul territorio e presso la Di.coma.c (Direzione di Comando e Controllo) allestita nell’area del polo logistico di San Marco Evangelista (CE).

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Sono stati oltre 1.500 le donne e gli uomini in campo tra volontari delle organizzazioni nazionali, regionali e locali, Vigili del Fuoco, Esercito Italiano, Forze di Polizia, Carabinieri, Aeronautica Militare, personale del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, Sistema Sanitario regionale, gestori delle reti stradali, autostradali e ferroviarie, gestori ed operatori dei servizi essenziali elettrici e telefonici, personale della Regione e del Dipartimento della Protezione Civile, Croce Rossa Italiana che, per tutta la durata dell’esercitazione, ha garantito circa 1.400 pasti per il personale della Di.coma.c, fornendo anche 1.800 sacchetti pranzo per la popolazione coinvolta nel test di allontanamento e per gli operatori impegnati sugli scenari.

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Nel corso del test esercitativo è stata garantita inoltre l’attività di ricognizione aerea sui comuni della zona rossa flegrea attraverso un velivolo P-72A del 41° Stormo di Sigonella (CT), che opera con equipaggi misti dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare. Attraverso sofisticati sensori in dotazione al mezzo sono state raccolte immagini video ad alta risoluzione trasmesse alla Di.coma.c in tempo reale.

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 “Momenti come questo sono fondamentali per tutto il Servizio Nazionale di Protezione Civile”, ha detto il Capo Dipartimento Angelo Borrelli a conclusione dell’esercitazione. “È attraverso questo tipo di attività che i piani di protezione civile prendono concretamente forma, si affinano le tecniche e le procedure e si ha la possibilità di apportare quelle modifiche che possono rendere la risposta all’emergenza sempre più efficace, grazie al coinvolgimento attivo dei cittadini e soprattutto attraverso l’uso di nuove tecnologie. Il nostro obiettivo è infatti quello di diffondere la conoscenza dei rischi e delle buone pratiche per affrontarli al meglio, lavorando sempre di più sulla prevenzione per rendere le nostre comunità più consapevoli”.

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Proprio nell’ottica di una sempre maggiore diffusione della cultura del rischio e delle buone pratiche di protezione civile, nei sette comuni della zona rossa che hanno partecipato all’esercitazione, nella giornata di oggi si è svolta la campagna nazionale “Io non rischio” dedicata per la prima volta al rischio vulcanico ai Campi Flegrei. I volontari e le volontarie di protezione civile sono scesi in piazza per informare la popolazione sul vulcano e sulle sue fenomenologie, sul sistema di allertamento e sul piano nazionale di protezione civile.

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L’esercitazione si è aperta il 16 ottobre con la simulazione delle variazioni dei parametri del vulcano registrate dall’Osservatorio Vesuviano dell’INGV e con la conseguente riunione CGR - SRV.

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Il 17 ottobre le attività sono proseguite con la dichiarazione del passaggio di allerta dall’attuale livello giallo al livello arancione con la conseguente attivazione della fase di preallarme. Nello stesso giorno è stato convocato il Comitato Operativo di Protezione Civile con la dichiarazione dello stato d’emergenza e l’attivazione della Di.coma.c.

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L’esercitazione è proseguita simulando ulteriori variazioni dei parametri del vulcano, registrate dalle reti di monitoraggio, che hanno portato nella serata di ieri al passaggio ad allerta rossa e alla conseguente fase di allarme.

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Il sistema di protezione civile si è messo alla prova su diversi scenari operativi che hanno riguardato tra gli altri, la messa in sicurezza dei beni culturali, l’evacuazione di strutture ospedaliere, residenze sanitarie e ricoveri per animali, verifiche di agibilità, trasporto assistito e gestione del traffico veicolare, continuità amministrativa dei comuni.

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Oggi, nei sette comuni della zona rossa dei Campi Flegrei – Bacoli, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Monte di Procida, Napoli, Pozzuoli e Quarto – si sono testate le attività di allontanamento assistito della popolazione. Presente anche il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che questa mattina ha visitato l’area d’incontro nel Comune di Giugliano, dove si sono raccolti i cittadini dei Comuni di Monte di Procida e Bacoli.

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Il piano nazionale prevede l’evacuazione completa in 72 ore e il trasferimento dei cittadini nelle Regioni e Province autonome gemellate oppure in autonoma sistemazione. La popolazione che oggi ha partecipato all’esercitazione è stata accompagnata con i mezzi della Regione Campania dalle aree di attesa alle aree di incontro. Da qui, in caso di vera emergenza, verrebbe trasferita con treni, traghetti e pullman verso le destinazioni previste. Proprio questa fase è stata testata oggi dai cittadini del Comune di Pozzuoli che, grazie alla partecipazione attiva del personale del gruppo Ferrovie dello Stato, dopo aver raggiunto l’area d’incontro situata presso la Stazione ferroviaria di Napoli Centrale, hanno simulato la partenza a bordo di treni Frecciarossa 1000 verso la regione Lombardia, gemellata con Pozzuoli come da pianificazione.

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Si è conclusa oggi l’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico “Flegrei 2019”, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Regione Campania, con la collaborazione dei Comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, della Prefettura di Napoli, dell’ANCI, delle strutture operative e dei centri di competenza del Dipartimento (INGV, Centro Studi PLINIVS-LUPT e CNR-IREA) e la partecipazione delle Regioni e le Province Autonome gemellate con i Comuni coinvolti. Inoltre, per la prima volta, la Commissione Nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi – Settore rischio vulcanico (CGR-SRV) è intervenuta attivamente in tutte le fasi esercitative attraverso la valutazione delle variazioni dei parametri del vulcano dei Campi Flegrei per la definizione dei livelli di allerta.

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L’esercitazione, che ha coinvolto circa 4.000 cittadini della zona rossa dei Campi Flegrei, ha visto una grande partecipazione di tutti gli attori del Servizio Nazionale che, per quattro giorni, hanno testato le attività e le procedure previste dal piano nazionale di protezione civile per i Campi Flegrei, lavorando senza sosta sul territorio e presso la Di.coma.c (Direzione di Comando e Controllo) allestita nell’area del polo logistico di San Marco Evangelista (CE).

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Sono stati oltre 1.500 le donne e gli uomini in campo tra volontari delle organizzazioni nazionali, regionali e locali, Vigili del Fuoco, Esercito Italiano, Forze di Polizia, Carabinieri, Aeronautica Militare, personale del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, Sistema Sanitario regionale, gestori delle reti stradali, autostradali e ferroviarie, gestori ed operatori dei servizi essenziali elettrici e telefonici, personale della Regione e del Dipartimento della Protezione Civile, Croce Rossa Italiana che, per tutta la durata dell’esercitazione, ha garantito circa 1.400 pasti per il personale della Di.coma.c, fornendo anche 1.800 sacchetti pranzo per la popolazione coinvolta nel test di allontanamento e per gli operatori impegnati sugli scenari.

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Nel corso del test esercitativo è stata garantita inoltre l’attività di ricognizione aerea sui comuni della zona rossa flegrea attraverso un velivolo P-72A del 41° Stormo di Sigonella (CT), che opera con equipaggi misti dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare. Attraverso sofisticati sensori in dotazione al mezzo sono state raccolte immagini video ad alta risoluzione trasmesse alla Di.coma.c in tempo reale.

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 “Momenti come questo sono fondamentali per tutto il Servizio Nazionale di Protezione Civile”, ha detto il Capo Dipartimento Angelo Borrelli a conclusione dell’esercitazione. “È attraverso questo tipo di attività che i piani di protezione civile prendono concretamente forma, si affinano le tecniche e le procedure e si ha la possibilità di apportare quelle modifiche che possono rendere la risposta all’emergenza sempre più efficace, grazie al coinvolgimento attivo dei cittadini e soprattutto attraverso l’uso di nuove tecnologie. Il nostro obiettivo è infatti quello di diffondere la conoscenza dei rischi e delle buone pratiche per affrontarli al meglio, lavorando sempre di più sulla prevenzione per rendere le nostre comunità più consapevoli”.

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Proprio nell’ottica di una sempre maggiore diffusione della cultura del rischio e delle buone pratiche di protezione civile, nei sette comuni della zona rossa che hanno partecipato all’esercitazione, nella giornata di oggi si è svolta la campagna nazionale “Io non rischio” dedicata per la prima volta al rischio vulcanico ai Campi Flegrei. I volontari e le volontarie di protezione civile sono scesi in piazza per informare la popolazione sul vulcano e sulle sue fenomenologie, sul sistema di allertamento e sul piano nazionale di protezione civile.

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L’esercitazione si è aperta il 16 ottobre con la simulazione delle variazioni dei parametri del vulcano registrate dall’Osservatorio Vesuviano dell’INGV e con la conseguente riunione CGR - SRV.

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Il 17 ottobre le attività sono proseguite con la dichiarazione del passaggio di allerta dall’attuale livello giallo al livello arancione con la conseguente attivazione della fase di preallarme. Nello stesso giorno è stato convocato il Comitato Operativo di Protezione Civile con la dichiarazione dello stato d’emergenza e l’attivazione della Di.coma.c.

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L’esercitazione è proseguita simulando ulteriori variazioni dei parametri del vulcano, registrate dalle reti di monitoraggio, che hanno portato nella serata di ieri al passaggio ad allerta rossa e alla conseguente fase di allarme.

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Il sistema di protezione civile si è messo alla prova su diversi scenari operativi che hanno riguardato tra gli altri, la messa in sicurezza dei beni culturali, l’evacuazione di strutture ospedaliere, residenze sanitarie e ricoveri per animali, verifiche di agibilità, trasporto assistito e gestione del traffico veicolare, continuità amministrativa dei comuni.

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Oggi, nei sette comuni della zona rossa dei Campi Flegrei – Bacoli, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Monte di Procida, Napoli, Pozzuoli e Quarto – si sono testate le attività di allontanamento assistito della popolazione. Presente anche il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che questa mattina ha visitato l’area d’incontro nel Comune di Giugliano, dove si sono raccolti i cittadini dei Comuni di Monte di Procida e Bacoli.

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Il piano nazionale prevede l’evacuazione completa in 72 ore e il trasferimento dei cittadini nelle Regioni e Province autonome gemellate oppure in autonoma sistemazione. La popolazione che oggi ha partecipato all’esercitazione è stata accompagnata con i mezzi della Regione Campania dalle aree di attesa alle aree di incontro. Da qui, in caso di vera emergenza, verrebbe trasferita con treni, traghetti e pullman verso le destinazioni previste. Proprio questa fase è stata testata oggi dai cittadini del Comune di Pozzuoli che, grazie alla partecipazione attiva del personale del gruppo Ferrovie dello Stato, dopo aver raggiunto l’area d’incontro situata presso la Stazione ferroviaria di Napoli Centrale, hanno simulato la partenza a bordo di treni Frecciarossa 1000 verso la regione Lombardia, gemellata con Pozzuoli come da pianificazione.

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Quattro giorni di test delle attività previste dalla pianificazione nazionale

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Quattro giorni di test delle attività previste dalla pianificazione nazionale

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La nuova campagna di comunicazione “Io non rischio vulcano Campi Flegrei” è la protagonista dell’ultima giornata dell’esercitazione ExeFlegrei 2019 che si svolge dal 16 ottobre fino a oggi nei comuni della zona rossa flegrea, dove sono impegnati oltre 60 volontari comunicatori di protezione civile.

\n

In occasione della simulazione delle operazioni di allontanamento della popolazione dall’area a rischio, che stanno coinvolgendo anche reali gruppi di popolazione, nelle “Aree di attesa” e nelle “Aree di incontro” in cui si testano gli scenari esercitativi, volontari di protezione civile, opportunamente formati, diffondono le principali informazioni sul rischio vulcanico dei Campi Flegrei e sul Piano nazionale di protezione civile.

\n

Come per le declinazioni della Campagna sui rischi terremoto, alluvione e maremoto, i materiali informativi illustrati ai cittadini sono stati sviluppati da un gruppo di lavoro composto da esperti del Dipartimento, dell’Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, della Regione Campania e dei Partner della Campagna Io non rischio e sono stati redatti in un linguaggio semplice per arrivare in modo diretto alla popolazione.

\n

I tradizionali gazebo gialli di “Io non rischio” sono allestiti nell’area di incontro di Giugliano in Campania, presso l’\"Istituto Don Diana, Via Ripuaria\" e nelle aree di attesa di Bacoli \"Miseno\"; Marano di Napoli \"Parcheggio Stadio\"; Monte di Procida \"Via Panoramica/Casa Comunale\"; Napoli \"B2 - Parcheggio Ippodromo\"; Pozzuoli \"Via Campana/Via Artiaco\" e Quarto \"Piazzale della Villa Comunale\".

\n

Altri gruppi di volontari “Io non rischio” informano i cittadini sui contenuti della campagna presso gli  infopoint comunali allestiti per presentare ai cittadini i piani comunali di protezione civile.

\n

Nella Stazione di Napoli Centrale dove si svolgono specifiche attività esercitative che coinvolgono la popolazione di Pozzuoli è stato allestito un gazebo Io non rischio dove oltre alla spiegazione e diffusione dei dei materiali, scheda e pieghevole, è stato proiettato il video “Rischio Campi Flegrei e la risposta di protezione civile”. L’attività è proseguita su un treno Freccia Rossa sul quale è stata simulata la partenza dei cittadini verso la Lombardia, regione “gemellata” con Pozzuoli.

\n

Le associazioni che partecipano alla campagna sono: Gruppo Comunale di Acerra, C.R.I. Comitato di Napoli Coordinamento C.R.I. Regione Campania, Associazione Volontari Campani, Nucleo Volontari Protezione Civile Pomigliano D’arco, Torre Vesuvio Pro Natura, Gruppo Comunale Torre Annunziata, Nucleo A.N.C. Marano di Napoli, Falchi Del Sud.

\n

La campagna Io non rischio vulcano Campi flegrei è promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, dall’Anpas- Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Vesuviano, dal Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e dalla Fondazione Cima, in collaborazione con Regione Campania. ​

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La nuova campagna di comunicazione “Io non rischio vulcano Campi Flegrei” è la protagonista dell’ultima giornata dell’esercitazione ExeFlegrei 2019 che si svolge dal 16 ottobre fino a oggi nei comuni della zona rossa flegrea, dove sono impegnati oltre 60 volontari comunicatori di protezione civile.

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In occasione della simulazione delle operazioni di allontanamento della popolazione dall’area a rischio, che stanno coinvolgendo anche reali gruppi di popolazione, nelle “Aree di attesa” e nelle “Aree di incontro” in cui si testano gli scenari esercitativi, volontari di protezione civile, opportunamente formati, diffondono le principali informazioni sul rischio vulcanico dei Campi Flegrei e sul Piano nazionale di protezione civile.

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Come per le declinazioni della Campagna sui rischi terremoto, alluvione e maremoto, i materiali informativi illustrati ai cittadini sono stati sviluppati da un gruppo di lavoro composto da esperti del Dipartimento, dell’Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, della Regione Campania e dei Partner della Campagna Io non rischio e sono stati redatti in un linguaggio semplice per arrivare in modo diretto alla popolazione.

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I tradizionali gazebo gialli di “Io non rischio” sono allestiti nell’area di incontro di Giugliano in Campania, presso l’\"Istituto Don Diana, Via Ripuaria\" e nelle aree di attesa di Bacoli \"Miseno\"; Marano di Napoli \"Parcheggio Stadio\"; Monte di Procida \"Via Panoramica/Casa Comunale\"; Napoli \"B2 - Parcheggio Ippodromo\"; Pozzuoli \"Via Campana/Via Artiaco\" e Quarto \"Piazzale della Villa Comunale\".

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Altri gruppi di volontari “Io non rischio” informano i cittadini sui contenuti della campagna presso gli  infopoint comunali allestiti per presentare ai cittadini i piani comunali di protezione civile.

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Nella Stazione di Napoli Centrale dove si svolgono specifiche attività esercitative che coinvolgono la popolazione di Pozzuoli è stato allestito un gazebo Io non rischio dove oltre alla spiegazione e diffusione dei dei materiali, scheda e pieghevole, è stato proiettato il video “Rischio Campi Flegrei e la risposta di protezione civile”. L’attività è proseguita su un treno Freccia Rossa sul quale è stata simulata la partenza dei cittadini verso la Lombardia, regione “gemellata” con Pozzuoli.

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Le associazioni che partecipano alla campagna sono: Gruppo Comunale di Acerra, C.R.I. Comitato di Napoli Coordinamento C.R.I. Regione Campania, Associazione Volontari Campani, Nucleo Volontari Protezione Civile Pomigliano D’arco, Torre Vesuvio Pro Natura, Gruppo Comunale Torre Annunziata, Nucleo A.N.C. Marano di Napoli, Falchi Del Sud.

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La campagna Io non rischio vulcano Campi flegrei è promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, dall’Anpas- Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Vesuviano, dal Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e dalla Fondazione Cima, in collaborazione con Regione Campania. ​

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La campagna si svolge nei comuni della zona rossa flegrea il 19 ottobre in occasione di Exeflegrei 2019

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La campagna si svolge nei comuni della zona rossa flegrea il 19 ottobre in occasione di Exeflegrei 2019

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Intervista al Direttore del Museo archeologico dei Campi Flegrei nel castello di Baia

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Intervista al Direttore del Museo archeologico dei Campi Flegrei nel castello di Baia

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Il Direttore del Museo archeologico dei Campi Flegrei, Pierfrancesco Talamo, illustra le attività messe in campo dalle squadre specializzate nella messa in sicurezza dei beni culturali mobili in situazioni di emergenza.

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Il Direttore del Museo archeologico dei Campi Flegrei, Pierfrancesco Talamo, illustra le attività messe in campo dalle squadre specializzate nella messa in sicurezza dei beni culturali mobili in situazioni di emergenza.

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La terza giornata dell’esercitazione nazionale Exe Campi Flegrei 2019 ha previsto attività esercitative diverse in tutti in comuni della zona rossa dove sono operativi i Coc-Centri Operativi Comunali.

\n

Salvaguardia Beni culturali. Di particolare interesse l’attività messa in campo nel corso della mattinata del 18 ottobre al Castello Aragonese di Baia dove è si è svolta la simulazione per la messa in sicurezza di beni culturali mobili presenti nel museo. La prova è stata l’occasione per testare le procedure di impiego delle 10 squadre di operatori formate nei mesi scorsi. Le squadre - composte da funzionari del Mibact, funzionari della Regione Campania e volontari di protezione civile - hanno operato in 10 diversi siti del Museo archeologico dei Campi Flegrei alla catalogazione, imballaggio e consegna al deposito di ogni singolo bene. I componenti delle squadre sono stati accompagnati dal Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri e dai Vigili del fuoco, che hanno garantito l’accessibilità ai siti. Nei mesi scorsi sono state formate 115 persone per la salvaguardia dei beni culturali in situazioni di eventi di protezione civile tra volontari regionali protezione civile  e i funzionari Mibact e della Regione Campania. 

\n

Tutela Animali. Per la prima volta è stata testata in un’esercitazione nazionale l’evacuazione di un canile, quello dell’ASL Napoli Centro del Frullone (Napoli). Questa operazione è stata programmata anche in considerazione del codice di protezione civile (d.lgs. 1/2018), che ha introdotto, tra le attività di competenza del Servizio nazionale, la tutela degli animali. Il canile di Napoli Pianura, una piccola struttura che accoglie circa 25 cani, ha sperimentato lo spostamento di alcuni cani su un proprio mezzo, per il loro trasferimento in una struttura gemellata al di fuori zona rossa. L’attività ha previsto la presenza di medici veterinari dell’Asl e di alcuni proprietari dei cani. Oltre all’attività pratica sono stati verificati, dall'Asl e dal canile, anche gli aspetti procedurali e amministrativi.

\n

Assistenza sanitaria. Altro momento della terza giornata esercitativa è stata l’evacuazione di pazienti della Residenza sanitaria assistita (Rsa) di Posillipo “Colonia Geremicca” di Napoli secondo il modello di intervento per l’evacuazione sicura Disability Evacuation (Disevacv), realizzato dalla Confederazione delle Misericordie e nato da un’idea del Dipartimento della Protezione Civile.

\n

Il modello è rivolto a pazienti che pur non avendo una patologia acuta non sono nelle condizioni di poter affrontare in modo autonomo un’evacuazione, come ad esempio gli anziani ricoverati in una struttura di assistenza, e prevede il trasporto - anche su lunghe distanze - fornendo loro il supporto anche psicologico necessario. Ogni modulo DisEvac trasporta 50 persone con il rispettivo bagaglio, oltre ai farmaci personali e la cartella clinica che sono presi in carico dall'equipaggio sanitario del modulo.

\n

Il modulo Disevac permette ai pazienti non solo di essere trasportati, ha spiegato il direttore operativo di Misericordie Gionata Fatichenti, «ma di essere presi in carico da una equipe che è formata e specializzata per questo tipo di operazioni, con delle istruzioni ben precise e che può calmierare il disagio che in una fase di evacuazione soggetti che definiamo special care possono provare». «Oggi è stato il primo collaudo vero del modulo e il sistema che abbiamo pensato sta girando. Se c’è un target definito, come oggi qui nell’Rsa di Posillipo, Disevac non presenta particolari criticità perché è pensato per operare in aree precise, ma stiamo lavorando per sviluppare un modello che possa operare nella maniera più ampia possibile e con obiettivi sempre più grandi».

\n

Aree di attesa e aree di incontro. Nella giornata del 18 ottobre sono state inoltre allestite le aree di attesa nei Comuni di Napoli, Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida e Marano di Napoli. Queste aree, individuate dalla pianificazione comunale, sono i luoghi in cui le persone che scelgono l’allontanamento assistito, dovranno recarsi o saranno accompagnati da navette comunali dopo la dichiarazione di allarme, da qui proseguiranno verso le aree di incontro. Dalle aree di incontro i cittadini dei diversi Comuni partiranno in pullman, treno o nave per raggiungere le Regioni o le Province autonome gemellate. Le aree di incontro allestite durante l’esercitazione sono due: quella di Giugliano in Campania, nello spazio antistante l’Istituto Don Diana, e quella di Napoli, Stazione ferroviaria centrale.

\n

Valutazione dei parametri. Nel tardo pomeriggio si è riunita presso la Dicomac di San Marco Evangelista la Commissione Grandi Rischi  - Settore vulcanico che ha simulato la valutazione dello scenario di rischio del vulcano Campi Flegrei a fronte di una variazione dei parametri vulcanici monitorati.  Alla presenza del Capo Dipartimento Angelo Borrelli è stato valutato il successivo passaggio al livello di allerta rosso per l’area flegrea. Nello scenario esercitativo si è passati quindi alla fase operativa di allarme che prevede l’allontanamento di tutta la popolazione che si trova in zona rossa.

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La terza giornata dell’esercitazione nazionale Exe Campi Flegrei 2019 ha previsto attività esercitative diverse in tutti in comuni della zona rossa dove sono operativi i Coc-Centri Operativi Comunali.

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Salvaguardia Beni culturali. Di particolare interesse l’attività messa in campo nel corso della mattinata del 18 ottobre al Castello Aragonese di Baia dove è si è svolta la simulazione per la messa in sicurezza di beni culturali mobili presenti nel museo. La prova è stata l’occasione per testare le procedure di impiego delle 10 squadre di operatori formate nei mesi scorsi. Le squadre - composte da funzionari del Mibact, funzionari della Regione Campania e volontari di protezione civile - hanno operato in 10 diversi siti del Museo archeologico dei Campi Flegrei alla catalogazione, imballaggio e consegna al deposito di ogni singolo bene. I componenti delle squadre sono stati accompagnati dal Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri e dai Vigili del fuoco, che hanno garantito l’accessibilità ai siti. Nei mesi scorsi sono state formate 115 persone per la salvaguardia dei beni culturali in situazioni di eventi di protezione civile tra volontari regionali protezione civile  e i funzionari Mibact e della Regione Campania. 

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Tutela Animali. Per la prima volta è stata testata in un’esercitazione nazionale l’evacuazione di un canile, quello dell’ASL Napoli Centro del Frullone (Napoli). Questa operazione è stata programmata anche in considerazione del codice di protezione civile (d.lgs. 1/2018), che ha introdotto, tra le attività di competenza del Servizio nazionale, la tutela degli animali. Il canile di Napoli Pianura, una piccola struttura che accoglie circa 25 cani, ha sperimentato lo spostamento di alcuni cani su un proprio mezzo, per il loro trasferimento in una struttura gemellata al di fuori zona rossa. L’attività ha previsto la presenza di medici veterinari dell’Asl e di alcuni proprietari dei cani. Oltre all’attività pratica sono stati verificati, dall'Asl e dal canile, anche gli aspetti procedurali e amministrativi.

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Assistenza sanitaria. Altro momento della terza giornata esercitativa è stata l’evacuazione di pazienti della Residenza sanitaria assistita (Rsa) di Posillipo “Colonia Geremicca” di Napoli secondo il modello di intervento per l’evacuazione sicura Disability Evacuation (Disevacv), realizzato dalla Confederazione delle Misericordie e nato da un’idea del Dipartimento della Protezione Civile.

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Il modello è rivolto a pazienti che pur non avendo una patologia acuta non sono nelle condizioni di poter affrontare in modo autonomo un’evacuazione, come ad esempio gli anziani ricoverati in una struttura di assistenza, e prevede il trasporto - anche su lunghe distanze - fornendo loro il supporto anche psicologico necessario. Ogni modulo DisEvac trasporta 50 persone con il rispettivo bagaglio, oltre ai farmaci personali e la cartella clinica che sono presi in carico dall'equipaggio sanitario del modulo.

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Il modulo Disevac permette ai pazienti non solo di essere trasportati, ha spiegato il direttore operativo di Misericordie Gionata Fatichenti, «ma di essere presi in carico da una equipe che è formata e specializzata per questo tipo di operazioni, con delle istruzioni ben precise e che può calmierare il disagio che in una fase di evacuazione soggetti che definiamo special care possono provare». «Oggi è stato il primo collaudo vero del modulo e il sistema che abbiamo pensato sta girando. Se c’è un target definito, come oggi qui nell’Rsa di Posillipo, Disevac non presenta particolari criticità perché è pensato per operare in aree precise, ma stiamo lavorando per sviluppare un modello che possa operare nella maniera più ampia possibile e con obiettivi sempre più grandi».

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Aree di attesa e aree di incontro. Nella giornata del 18 ottobre sono state inoltre allestite le aree di attesa nei Comuni di Napoli, Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida e Marano di Napoli. Queste aree, individuate dalla pianificazione comunale, sono i luoghi in cui le persone che scelgono l’allontanamento assistito, dovranno recarsi o saranno accompagnati da navette comunali dopo la dichiarazione di allarme, da qui proseguiranno verso le aree di incontro. Dalle aree di incontro i cittadini dei diversi Comuni partiranno in pullman, treno o nave per raggiungere le Regioni o le Province autonome gemellate. Le aree di incontro allestite durante l’esercitazione sono due: quella di Giugliano in Campania, nello spazio antistante l’Istituto Don Diana, e quella di Napoli, Stazione ferroviaria centrale.

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Valutazione dei parametri. Nel tardo pomeriggio si è riunita presso la Dicomac di San Marco Evangelista la Commissione Grandi Rischi  - Settore vulcanico che ha simulato la valutazione dello scenario di rischio del vulcano Campi Flegrei a fronte di una variazione dei parametri vulcanici monitorati.  Alla presenza del Capo Dipartimento Angelo Borrelli è stato valutato il successivo passaggio al livello di allerta rosso per l’area flegrea. Nello scenario esercitativo si è passati quindi alla fase operativa di allarme che prevede l’allontanamento di tutta la popolazione che si trova in zona rossa.

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Testate anche le procedure per posti di comando tra componenti e strutture operative di protezione civile 

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Testate anche le procedure per posti di comando tra componenti e strutture operative di protezione civile 

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Il Servizio Sanità della Regione Campania e il Dipartimento, nell'ambito dell'esercitazione Exe Flegrei 2019, hanno scelto di simulare l'evacuazione di pazienti degli ospedali interessati dall'evento vulcanico, nelle altre Regioni o Province Autonome.
\nLo scenario ha previsto qualche centinaia di persone ricoverate da evacuare, tra cui molti \"critici\", che avrebbero richiesto cure intensive durante il trasporto, di solito fornite dagli Elicotteri 118.

\n

In base a quanto stabilito dalla Dpcm 24 Giugno 2016 “Individuazione della Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario per il coordinamento dei soccorsi sanitari urgenti nonché dei Referenti Sanitari Regionali in caso di emergenza nazionale”, in situazioni emergenziali, la Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario-Cross contatta i referenti sanitari regionali di tutte le altre Regioni (15 Regioni e 2 Provincie Autonome) che hanno messo a disposizione i posti letto specialistici e gli elicotteri 118 per il trasporto (procedure MedEvac).

\n

Nella mattina di venerdì 18 ottobre, si è esercitata la Cross Piemontese, mentre il pomeriggio si è attivata la Cross Toscana.
\nIn particolare la Cross Toscana, oltre a seguire l'evacuazione degli ospedali minacciati, ha simulato la ricerca di posti letto in Residenze Assistite per persone non autosufficienti, per gli assistiti delle Rsa campane da evacuare.
\nSono stati attivati, per posti di comando i 3 Moduli \"DisEvac\" (Disability Evacuation) della organizzazione di volontariato di protezione civile Misericordie d'Italia ed è stato effettuato un test di evacuazione della Rsa di Napoli Posillipo.
\n 
\nIl responsabile della Rsa, Vincenzo Schiattarella e Gionata Fatichenti, Direttore dell'area emergenza delle Misericordie d'Italia, ci raccontano come si è operato nella simulazione dell'allontanamento delle persone ospitate presso la Rsa di Posillipo. I pazienti sono stati interpretati da alcuni figuranti.

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Il Servizio Sanità della Regione Campania e il Dipartimento, nell'ambito dell'esercitazione Exe Flegrei 2019, hanno scelto di simulare l'evacuazione di pazienti degli ospedali interessati dall'evento vulcanico, nelle altre Regioni o Province Autonome.
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In base a quanto stabilito dalla Dpcm 24 Giugno 2016 “Individuazione della Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario per il coordinamento dei soccorsi sanitari urgenti nonché dei Referenti Sanitari Regionali in caso di emergenza nazionale”, in situazioni emergenziali, la Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario-Cross contatta i referenti sanitari regionali di tutte le altre Regioni (15 Regioni e 2 Provincie Autonome) che hanno messo a disposizione i posti letto specialistici e gli elicotteri 118 per il trasporto (procedure MedEvac).

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Nella mattina di venerdì 18 ottobre, si è esercitata la Cross Piemontese, mentre il pomeriggio si è attivata la Cross Toscana.
\r\nIn particolare la Cross Toscana, oltre a seguire l'evacuazione degli ospedali minacciati, ha simulato la ricerca di posti letto in Residenze Assistite per persone non autosufficienti, per gli assistiti delle Rsa campane da evacuare.
\r\nSono stati attivati, per posti di comando i 3 Moduli \"DisEvac\" (Disability Evacuation) della organizzazione di volontariato di protezione civile Misericordie d'Italia ed è stato effettuato un test di evacuazione della Rsa di Napoli Posillipo.
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\r\nIl responsabile della Rsa, Vincenzo Schiattarella e Gionata Fatichenti, Direttore dell'area emergenza delle Misericordie d'Italia, ci raccontano come si è operato nella simulazione dell'allontanamento delle persone ospitate presso la Rsa di Posillipo. I pazienti sono stati interpretati da alcuni figuranti.

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Simulata una prova di evacuazione nella Rsa_Residenza Sanitaria Assistenziale di Napoli-Posillipo

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Simulata una prova di evacuazione nella Rsa_Residenza Sanitaria Assistenziale di Napoli-Posillipo

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«Questa esercitazione è molto sentita dal territorio e dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, fondamentale per testare il nostro piano nazionale a 13 anni dall’esercitazione Mesimex che svolgemmo nell'area del Vesuvio».
\nCon queste parole il Capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, ha aperto oggi pomeriggio i lavori di Exe Flegrei 2019 presso la sede della Protezione civile della Campania di San Marco Evangelista (CE), individuata come Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C) per il coordinamento delle attività nella pianificazione dell’esercitazione. 
\n 
\nCon Exe Flegrei 2109 vogliamo testare il nostro impianto di emergenza di gestione di un rischio che ci pone tutti quanti in attenzione, ha proseguito Borrelli, «con il Vulcano Campi Flegrei siamo in una fase di allerta gialla e speriamo di non dover mai attivare una Di.coma.C. per un’operazione reale però dobbiamo essere preparati e lavorare tutti insieme anche con i colleghi Prefetti perché il loro ruolo nel coordinamento delle attività di soccorso è fondamentale».
\nIl Capo Dipartimento ha ringraziato infine la Comunità scientifica per il prezioso lavoro che svolge quotidianamente a supporto delle attività Dipartimento e ai volontari impegnati quotidianamente sul territorio e durante le emergenze.
\n 
\n«E’ un onore ospitare la Di.Coma.C. nel territorio di Caserta, ha dichiarato il prefetto Raffaele Ruberto, che nell’ipotesi prevista dalla pianificazione è immediatamente a ridosso dell’area flegrea e si occuperebbe di alcune attività rispetto all’esodo e alle attività successive all’eventuale evento calamitoso». 
\n 
\nEntra nel vivo dunque l’esercitazione, che vedrà impegnato il Sistema nazionale di Protezione civile da oggi fino a domenica 20 ottobre, nei comuni di Napoli, Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida, Marano di Napoli e Giugliano in Campania. Exe Flgrei 2019 chiuderà la prima edizione della Settimana nazionale della Protezione civile istituita dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
\n 
\nSono in programma una serie di attività che vanno dal monitoraggio dello stato del vulcano Campi Flegrei all'attivazione progressiva del sistema di protezione civile, con la simulazione dei passaggi di livello dell'allerta da giallo a arancione, fino al rosso. Saranno elevate anche  le fasi operative di preallarme ed emergenza, e si arriverà alla simulazione dell’allontanamento e all'evacuazione di una parte della popolazione dei comuni dell’area rossa.
\n 
\nAmpio spazio sarà dato anche all’attività di diffusione delle buone pratiche di protezione civile, durante i giorni dell’esercitazione, infatti, nelle piazze dei 7 comuni coinvolti ci saranno i gazebo della Campagna di comunicazione \"Io non rischio\", si è arricchita con il rischio dedicato al Vulcano Campi Flegrei. 
\n 
\nHanno partecipato all’apertura della Di.Coma.C. il Vice Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Antonella Scolamiero, il Direttore operativo per il coordinamento delle emergenze Luigi D’Angelo e il Direttore della Protezione civile della Regione Campania Italo Giulivo.
\n 
\nLa giornata si è chiusa con una riunione in videoconferenza con i sindaci, o i loro delegati, dei comuni della zona rossa presso i Centri operativi comunali (Coc) istituiti sul territorio. Il Capo Dipartimento ha ringraziato tutti i comuni per la collaborazione e le attività organizzate sul territorio ponendo l’accento sull’importanza della comunicazione alla popolazione. I sindaci hanno illustrato gli strumenti di comunicazione utilizzati per diffondere le informazioni sull’esercitazione ai propri cittadini. 

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«Questa esercitazione è molto sentita dal territorio e dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, fondamentale per testare il nostro piano nazionale a 13 anni dall’esercitazione Mesimex che svolgemmo nell'area del Vesuvio».
\r\nCon queste parole il Capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, ha aperto oggi pomeriggio i lavori di Exe Flegrei 2019 presso la sede della Protezione civile della Campania di San Marco Evangelista (CE), individuata come Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C) per il coordinamento delle attività nella pianificazione dell’esercitazione. 
\r\n 
\r\nCon Exe Flegrei 2109 vogliamo testare il nostro impianto di emergenza di gestione di un rischio che ci pone tutti quanti in attenzione, ha proseguito Borrelli, «con il Vulcano Campi Flegrei siamo in una fase di allerta gialla e speriamo di non dover mai attivare una Di.coma.C. per un’operazione reale però dobbiamo essere preparati e lavorare tutti insieme anche con i colleghi Prefetti perché il loro ruolo nel coordinamento delle attività di soccorso è fondamentale».
\r\nIl Capo Dipartimento ha ringraziato infine la Comunità scientifica per il prezioso lavoro che svolge quotidianamente a supporto delle attività Dipartimento e ai volontari impegnati quotidianamente sul territorio e durante le emergenze.
\r\n 
\r\n«E’ un onore ospitare la Di.Coma.C. nel territorio di Caserta, ha dichiarato il prefetto Raffaele Ruberto, che nell’ipotesi prevista dalla pianificazione è immediatamente a ridosso dell’area flegrea e si occuperebbe di alcune attività rispetto all’esodo e alle attività successive all’eventuale evento calamitoso». 
\r\n 
\r\nEntra nel vivo dunque l’esercitazione, che vedrà impegnato il Sistema nazionale di Protezione civile da oggi fino a domenica 20 ottobre, nei comuni di Napoli, Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida, Marano di Napoli e Giugliano in Campania. Exe Flgrei 2019 chiuderà la prima edizione della Settimana nazionale della Protezione civile istituita dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
\r\n 
\r\nSono in programma una serie di attività che vanno dal monitoraggio dello stato del vulcano Campi Flegrei all'attivazione progressiva del sistema di protezione civile, con la simulazione dei passaggi di livello dell'allerta da giallo a arancione, fino al rosso. Saranno elevate anche  le fasi operative di preallarme ed emergenza, e si arriverà alla simulazione dell’allontanamento e all'evacuazione di una parte della popolazione dei comuni dell’area rossa.
\r\n 
\r\nAmpio spazio sarà dato anche all’attività di diffusione delle buone pratiche di protezione civile, durante i giorni dell’esercitazione, infatti, nelle piazze dei 7 comuni coinvolti ci saranno i gazebo della Campagna di comunicazione \"Io non rischio\", si è arricchita con il rischio dedicato al Vulcano Campi Flegrei. 
\r\n 
\r\nHanno partecipato all’apertura della Di.Coma.C. il Vice Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Antonella Scolamiero, il Direttore operativo per il coordinamento delle emergenze Luigi D’Angelo e il Direttore della Protezione civile della Regione Campania Italo Giulivo.
\r\n 
\r\nLa giornata si è chiusa con una riunione in videoconferenza con i sindaci, o i loro delegati, dei comuni della zona rossa presso i Centri operativi comunali (Coc) istituiti sul territorio. Il Capo Dipartimento ha ringraziato tutti i comuni per la collaborazione e le attività organizzate sul territorio ponendo l’accento sull’importanza della comunicazione alla popolazione. I sindaci hanno illustrato gli strumenti di comunicazione utilizzati per diffondere le informazioni sull’esercitazione ai propri cittadini. 

\r\n"},"field_abstract":{"processed":"

Aperti i lavori della Direzione di Comando e Controllo di San Marco Evangelista (CE), cuore delle operazioni dell’esercitazione

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Aperti i lavori della Direzione di Comando e Controllo di San Marco Evangelista (CE), cuore delle operazioni dell’esercitazione

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Il video è stato realizzato dal Dipartimento con la collaborazione dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv

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«Dai Campi Flegrei, passando per Napoli, fino ad arrivare a Salerno, abbiamo l’area più densamente popolata d’Europa. Quindi uno dei territori più difficili che si possano gestire dal punto di vista della protezione civile». Lo ha dichiarato stamattina il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico “Exe Flegrei 2019”, che si è svolta a Napoli presso la sede della Regione di Via S.Lucia. Sono intervenuti il prefetto di Napoli Carmela Pagano, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il Direttore Generale dell’Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia, Maria Siclari e Francesca Bianco, Direttrice dell'Osservatorio Vesuviano.

\n

Sapere dove andare in caso di emergenza vulcanica deve essere un’informazione da diffondere in tutti i luoghi di aggregazione dell’area flegrea, a partire dalle scuole, ha sottolineato De Luca, «il piano di allontanamento della popolazione flegrea che verrà testato con l’esercitazione è fondamentale in caso sia necessario prendere sul campo decisioni per organizzare l’evacuazione». E’ fondamentale, ha precisato il Presidente della Regione Campania, «iniziare a “fare pratica” per sensibilizzare in maniera ampia le circa 500.000 persone che popolano l’area».

\n

La Regione Campania, ha affermato De Luca, è molto attenta alle questioni di protezione civile, «sono stati stanziati 5 milioni di euro ai comuni per i piani, abbiamo destinato risorse economiche importanti a favore del volontariato con l’acquisto di 120 mezzi che sono costati 10 milioni di euro. Ma non è solo l’aspetto economico a contare. Infatti sono in corso importanti studi sulla vulnerabilità sismica sugli edifici sensibili, come scuole e ospedali. La sanità in Campania sarà una delle criticità più delicate da affrontare per il gran numero e la grandezza delle strutture che operano sul territorio. Anche quello flegreo con l’ospedale di Pozzuoli, hub di tutta l’area».

\n

Il Presidente della Regione ha voluto dedicare infine, «un apprezzamento alla Protezione Civile campana, modello operativo ed esempio di efficienza e capacità organizzativa: motivo di orgoglio e di serenità per la popolazione».

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Exe Flegrei 2019, «sarà l’appuntamento più importante che chiuderà la Settimana nazionale della Protezione civile», ha affermato il Capo Dipartimento, Angelo Borrelli, «che coinvolgerà più di 4 mila persone di Bacoli, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Monte di Procida, Napoli, Pozzuoli e Quarto, tutti comuni che si trovano all’interno dell’area rossa Flegrea. La popolazione evacuata con i mezzi della regione Campania sarà di oltre 600 persone». E’ una grande prova esercitativa che sarà soprattutto un test finalizzato a rafforzare la pianificazione di protezione civile per l’evacuazione cautelativa della popolazione dell’area dei Campi Flegrei, ha proseguito il Capo Dipartimento.

\n

Il Capo Dipartimento ha comunicato il cronoprogramma delle attività, che inizieranno il 16 ottobre, con l’attività di monitoraggio e valutazione da parte dei Centri di Competenza del Dipartimento e con la simulazione delle variazioni di alcuni parametri del vulcano. Il giorno successivo, il 17 ottobre, è in programma la riunione in seduta straordinaria della Commissione Grandi Rischi, settore vulcanico, e la progressiva attivazione del Sistema nazionale di protezione civile, ci sarà il passaggio al livello di allerta arancione, il passaggio alla fase operativa di preallarme, la delibera dello stato di emergenza e la convocazione del Comitato operativo della protezione civile. Sempre il 17 ottobre saranno attivati il Centro coordinamento soccorsi (Ccs), i Centri operativi comunali (Coc) e la Direzione di comando e controllo (Di.Coma.C.).

\n

Il 18 ottobre sarà effettuato il test delle pianificazioni di settore, l’allestimento delle aree di attesa e, dopo la valutazione dei parametri di monitoraggio, ci sarà il passaggio a livello di allerta rosso e alla fase operativa di allarme. Le attività addestrative, nella giornata del 19 ottobre, si concentreranno in particolare sui test di allontanamento della popolazione residente nei comuni della zona rossa flegrea.

\n

Nel programma di Exe Flegrei 2019 è prevista anche la Campagna di Io non rischio (Inr), che con l’occasione si è arricchita di un nuovo rischio: quello dedicato al Vulcano Campi Flegrei. Inr, ha concluso Borrelli, vede nella attività di diffusione delle buone pratiche di protezione civile in campo i volontari che, sono la grande forza del Sistema di protezione civile, «perché mettono a disposizione della collettività, la loro disponibilità, il loro tempo e le loro risorse umane». 

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«Dai Campi Flegrei, passando per Napoli, fino ad arrivare a Salerno, abbiamo l’area più densamente popolata d’Europa. Quindi uno dei territori più difficili che si possano gestire dal punto di vista della protezione civile». Lo ha dichiarato stamattina il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico “Exe Flegrei 2019”, che si è svolta a Napoli presso la sede della Regione di Via S.Lucia. Sono intervenuti il prefetto di Napoli Carmela Pagano, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il Direttore Generale dell’Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia, Maria Siclari e Francesca Bianco, Direttrice dell'Osservatorio Vesuviano.

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Sapere dove andare in caso di emergenza vulcanica deve essere un’informazione da diffondere in tutti i luoghi di aggregazione dell’area flegrea, a partire dalle scuole, ha sottolineato De Luca, «il piano di allontanamento della popolazione flegrea che verrà testato con l’esercitazione è fondamentale in caso sia necessario prendere sul campo decisioni per organizzare l’evacuazione». E’ fondamentale, ha precisato il Presidente della Regione Campania, «iniziare a “fare pratica” per sensibilizzare in maniera ampia le circa 500.000 persone che popolano l’area».

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La Regione Campania, ha affermato De Luca, è molto attenta alle questioni di protezione civile, «sono stati stanziati 5 milioni di euro ai comuni per i piani, abbiamo destinato risorse economiche importanti a favore del volontariato con l’acquisto di 120 mezzi che sono costati 10 milioni di euro. Ma non è solo l’aspetto economico a contare. Infatti sono in corso importanti studi sulla vulnerabilità sismica sugli edifici sensibili, come scuole e ospedali. La sanità in Campania sarà una delle criticità più delicate da affrontare per il gran numero e la grandezza delle strutture che operano sul territorio. Anche quello flegreo con l’ospedale di Pozzuoli, hub di tutta l’area».

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Il Presidente della Regione ha voluto dedicare infine, «un apprezzamento alla Protezione Civile campana, modello operativo ed esempio di efficienza e capacità organizzativa: motivo di orgoglio e di serenità per la popolazione».

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Exe Flegrei 2019, «sarà l’appuntamento più importante che chiuderà la Settimana nazionale della Protezione civile», ha affermato il Capo Dipartimento, Angelo Borrelli, «che coinvolgerà più di 4 mila persone di Bacoli, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Monte di Procida, Napoli, Pozzuoli e Quarto, tutti comuni che si trovano all’interno dell’area rossa Flegrea. La popolazione evacuata con i mezzi della regione Campania sarà di oltre 600 persone». E’ una grande prova esercitativa che sarà soprattutto un test finalizzato a rafforzare la pianificazione di protezione civile per l’evacuazione cautelativa della popolazione dell’area dei Campi Flegrei, ha proseguito il Capo Dipartimento.

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Il Capo Dipartimento ha comunicato il cronoprogramma delle attività, che inizieranno il 16 ottobre, con l’attività di monitoraggio e valutazione da parte dei Centri di Competenza del Dipartimento e con la simulazione delle variazioni di alcuni parametri del vulcano. Il giorno successivo, il 17 ottobre, è in programma la riunione in seduta straordinaria della Commissione Grandi Rischi, settore vulcanico, e la progressiva attivazione del Sistema nazionale di protezione civile, ci sarà il passaggio al livello di allerta arancione, il passaggio alla fase operativa di preallarme, la delibera dello stato di emergenza e la convocazione del Comitato operativo della protezione civile. Sempre il 17 ottobre saranno attivati il Centro coordinamento soccorsi (Ccs), i Centri operativi comunali (Coc) e la Direzione di comando e controllo (Di.Coma.C.).

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Il 18 ottobre sarà effettuato il test delle pianificazioni di settore, l’allestimento delle aree di attesa e, dopo la valutazione dei parametri di monitoraggio, ci sarà il passaggio a livello di allerta rosso e alla fase operativa di allarme. Le attività addestrative, nella giornata del 19 ottobre, si concentreranno in particolare sui test di allontanamento della popolazione residente nei comuni della zona rossa flegrea.

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Nel programma di Exe Flegrei 2019 è prevista anche la Campagna di Io non rischio (Inr), che con l’occasione si è arricchita di un nuovo rischio: quello dedicato al Vulcano Campi Flegrei. Inr, ha concluso Borrelli, vede nella attività di diffusione delle buone pratiche di protezione civile in campo i volontari che, sono la grande forza del Sistema di protezione civile, «perché mettono a disposizione della collettività, la loro disponibilità, il loro tempo e le loro risorse umane». 

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Conferenza stampa nella sede della Regione Campania del Presidente De Luca, del prefetto di Napoli Pagano e del Capo Dipartimento Borrelli

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Conferenza stampa nella sede della Regione Campania del Presidente De Luca, del prefetto di Napoli Pagano e del Capo Dipartimento Borrelli

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Prenderà il via mercoledì 16 ottobre - e proseguirà fino a domenica 20 - l’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico “Exe Flegrei 2019”, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Regione Campania, in collaborazione con i Comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, con la Prefettura di Napoli, con le strutture operative e i centri di competenza del Dipartimento (INGV, Centro Studi PLINIVS-LUPT e CNR-IREA); parteciperanno inoltre, le Regioni e le Province Autonome gemellate con i Comuni coinvolti. 

\n

L’esercitazione, che avrà luogo durante la Settimana nazionale di protezione civile, sarà presentata alla stampa giovedì 10 ottobre, alle ore 10.00, presso la sala De Sanctis della Regione Campania a Napoli (via S.Lucia, 81), dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dal Prefetto di Napoli, Carmela Pagano, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli e dal Direttore Generale dell’INGV, Maria Siclari.

\n

Con il coinvolgimento di circa 1000 operatori del Servizio Nazionale di Protezione Civile, “Exe Flegrei 2019” si svolgerà nei territori dei Campi Flegrei con l’obiettivo di testare le attività connesse alla pianificazione di protezione civile per il rischio vulcanico nell’area, in un contesto esercitativo che vedrà la partecipazione attiva dei Comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, di tutti i settori regionali (protezione civile, sanità, trasporti), nonché il contributo di tutte le strutture e istituzioni coinvolte nella pianificazione nazionale. 

\n

Lo scenario esercitativo simulerà la variazione dei parametri di monitoraggio e il verificarsi di fenomenologie tali da determinare un passaggio dallo stato attuale del vulcano al rischio di eruzione; al contempo sarà simulato il processo di valutazione tecnico-scientifica propedeutica alla variazione dei livelli di allerta da parte del Dipartimento su indicazione della Commissione Grandi Rischi. Le attività addestrative, nella giornata del 19 ottobre, si concentreranno in particolare sui test di allontanamento della popolazione residente nei comuni della zona rossa flegrea.

\n

Uno specifico momento esercitativo sarà dedicato alla salvaguardia dei beni culturali.   

\n

Durante l’esercitazione, inoltre, è in programma la Campagna di comunicazione nazionale per le buone pratiche di protezione civile “Io non rischio” declinata per l’occasione sul rischio vulcanico. Sabato 19 ottobre i volontari e le volontarie di protezione civile saranno presenti, con i gazebo “Io non rischio”, nei Comuni della zona rossa che partecipano all’esercitazione per informare la popolazione sul vulcano e sulle sue fenomenologie, sul sistema di allertamento e sul piano nazionale di protezione civile.

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Prenderà il via mercoledì 16 ottobre - e proseguirà fino a domenica 20 - l’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico “Exe Flegrei 2019”, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Regione Campania, in collaborazione con i Comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, con la Prefettura di Napoli, con le strutture operative e i centri di competenza del Dipartimento (INGV, Centro Studi PLINIVS-LUPT e CNR-IREA); parteciperanno inoltre, le Regioni e le Province Autonome gemellate con i Comuni coinvolti. 

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L’esercitazione, che avrà luogo durante la Settimana nazionale di protezione civile, sarà presentata alla stampa giovedì 10 ottobre, alle ore 10.00, presso la sala De Sanctis della Regione Campania a Napoli (via S.Lucia, 81), dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dal Prefetto di Napoli, Carmela Pagano, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli e dal Direttore Generale dell’INGV, Maria Siclari.

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Con il coinvolgimento di circa 1000 operatori del Servizio Nazionale di Protezione Civile, “Exe Flegrei 2019” si svolgerà nei territori dei Campi Flegrei con l’obiettivo di testare le attività connesse alla pianificazione di protezione civile per il rischio vulcanico nell’area, in un contesto esercitativo che vedrà la partecipazione attiva dei Comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, di tutti i settori regionali (protezione civile, sanità, trasporti), nonché il contributo di tutte le strutture e istituzioni coinvolte nella pianificazione nazionale. 

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Lo scenario esercitativo simulerà la variazione dei parametri di monitoraggio e il verificarsi di fenomenologie tali da determinare un passaggio dallo stato attuale del vulcano al rischio di eruzione; al contempo sarà simulato il processo di valutazione tecnico-scientifica propedeutica alla variazione dei livelli di allerta da parte del Dipartimento su indicazione della Commissione Grandi Rischi. Le attività addestrative, nella giornata del 19 ottobre, si concentreranno in particolare sui test di allontanamento della popolazione residente nei comuni della zona rossa flegrea.

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Uno specifico momento esercitativo sarà dedicato alla salvaguardia dei beni culturali.   

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Durante l’esercitazione, inoltre, è in programma la Campagna di comunicazione nazionale per le buone pratiche di protezione civile “Io non rischio” declinata per l’occasione sul rischio vulcanico. Sabato 19 ottobre i volontari e le volontarie di protezione civile saranno presenti, con i gazebo “Io non rischio”, nei Comuni della zona rossa che partecipano all’esercitazione per informare la popolazione sul vulcano e sulle sue fenomenologie, sul sistema di allertamento e sul piano nazionale di protezione civile.

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Cosa si intende per Protezione Civile? Quali sono i rischi naturali che interessano il territorio italiano? Con le risposte a queste domande è iniziata oggi la giornata formativa che si è svolta presso la sede della Prefettura di Napoli di Piazza del Plebiscito, nell’ambito dell’Esercitazione Campi Flegrei 2019, rivolta agli operatori dei Centri di coordinamento dei soccorsi (CCS), l’organo di collegamento delle attività di emergenza a livello provinciale composto dai responsabili di tutte le strutture operative che operano sul territorio.

\n

L’incontro di oggi, ha sottolineato il Dirigente del Servizio pianificazione di emergenza e attività esercitative, Paola Pagliara, fa parte dell’attività di formazione specifica di Exe Flegrei 2019 e sul Sistema Nazionale della Protezione Civile. Il progetto formativo è parte integrante dell’esercitazione, ha specificato Pagliara, e verrà sottoposto all’attività di valutazione finale. Dopo una breve presentazione del Sistema Nazionale, ai partecipanti sono state illustrate le principali novità introdotte dal decreto legislativo n.1 del 2 gennaio 2018 - il nuovo codice della protezione civile - in particolare per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini alle attività di pianificazione e la diffusione delle pratiche di autoprotezione.

\n

Particolare attenzione ha suscitato nei partecipanti lo scenario del rischio dei Campi Flegrei, dei pericoli vulcanici della caldera e le azioni di mitigazioni messe in campo dalla comunità scientifica - che vanno dalla valutazione della pericolosità al monitoraggio dello stato del vulcano - descritte da Giovanni Macedonio dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

\n

Ha chiuso la giornata formativa con gli operatori dei Ccs l’intervento del direttore della Protezione civile della Regione Campania, Italo Giulivo che ha illustrato ai partecipanti il piano per l’allontanamento della zona rossa durante l’esercitazione, che prevede il coinvolgimento di oltre 4000 persone, l’attivazione di 7 aree di attesa e 2 aree di incontro. I risultati del test esercitativo, ha precisato Giulivo, verranno applicati sotto l’aspetto metodologico all’intera pianificazione di allontanamento dei Campi Flegrei.

\n

La giornata di oggi in Prefettura di Napoli è stata preceduta da una serie di appuntamenti formativi che si sono svolti sempre nel capoluogo campano, dedicati a coloro che nei rispettivi ambiti di competenza parteciperanno all’esercitazione Campi Flegrei.

\n

“Comunicare il rischio vulcanico” è stato il tema trattato il 25 settembre scorso nella giornata di studio dedicata a giornalisti e addetti stampa che si è svolta presso il Centro Direzionale. Durante l’incontro, organizzato dal Dipartimento in collaborazione con la Regione Campania e in accordo con l’Ordine dei giornalisti regionale, sono stati illustrati ai partecipanti gli scenari alla base del piano nazionale di protezione civile dei Campi Flegrei e la pianificazione per il rischio vulcanico. Dopo i saluti del Presidente dell’Ordine regionale, Ottavio Lucarelli, sono intervenuti il Direttore Operativo per il coordinamento delle emergenze del Dipartimento, Luigi D’Angelo, il Direttore del Dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Augusto Neri e Giuseppe Grimaldi dell’Agenzia Campana per la mobilità Sostenibile (Acamir).

\n

Altro passaggio del progetto formativo è stato il corso “Il rischio vulcanico dei Campi Flegrei: scenario e pianificazione nazionale” che si è tenuto il 26 settembre presso l’Auditorium Torre C3 del Centro Direzionale della sede della Regione Campania, rivolto ai dipendenti delle Amministrazioni Locali. All’iniziativa, che ha trattato i temi riguardanti il Sistema Nazionale di protezione civile, il rischio vulcanico dei Campi Flegrei, il modello di intervento e il piano di allontanamento, hanno partecipato circa 200 dipendenti della regione Campania e dei comuni interessati alle attività esercitative.

\n

Dal mese di giugno infine si sono svolti i corsi sui beni culturali dedicati ai volontari e ai funzionari delle amministrazioni pubbliche, alla quale hanno partecipato dipendenti del Ministero per i Beni culturali, della Regione Campania e referenti dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri. I corsi, nati dall’esigenza di realizzare adeguati livelli di formazione per la diffusione di conoscenze, procedure e competenze, hanno l’obiettivo di favorire il miglioramento complessivo delle azioni di messa in sicurezza del patrimonio culturale in caso di emergenze di protezione civile.

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La formazione per Exe Flegrei 2019 proseguirà il 4 e 6 ottobre con gli incontri con i volontari che parteciperanno all’esercitazione e si concluderà l’11 ottobre con il modulo dedicato agli operatori comunali.

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Cosa si intende per Protezione Civile? Quali sono i rischi naturali che interessano il territorio italiano? Con le risposte a queste domande è iniziata oggi la giornata formativa che si è svolta presso la sede della Prefettura di Napoli di Piazza del Plebiscito, nell’ambito dell’Esercitazione Campi Flegrei 2019, rivolta agli operatori dei Centri di coordinamento dei soccorsi (CCS), l’organo di collegamento delle attività di emergenza a livello provinciale composto dai responsabili di tutte le strutture operative che operano sul territorio.

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L’incontro di oggi, ha sottolineato il Dirigente del Servizio pianificazione di emergenza e attività esercitative, Paola Pagliara, fa parte dell’attività di formazione specifica di Exe Flegrei 2019 e sul Sistema Nazionale della Protezione Civile. Il progetto formativo è parte integrante dell’esercitazione, ha specificato Pagliara, e verrà sottoposto all’attività di valutazione finale. Dopo una breve presentazione del Sistema Nazionale, ai partecipanti sono state illustrate le principali novità introdotte dal decreto legislativo n.1 del 2 gennaio 2018 - il nuovo codice della protezione civile - in particolare per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini alle attività di pianificazione e la diffusione delle pratiche di autoprotezione.

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Particolare attenzione ha suscitato nei partecipanti lo scenario del rischio dei Campi Flegrei, dei pericoli vulcanici della caldera e le azioni di mitigazioni messe in campo dalla comunità scientifica - che vanno dalla valutazione della pericolosità al monitoraggio dello stato del vulcano - descritte da Giovanni Macedonio dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

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Ha chiuso la giornata formativa con gli operatori dei Ccs l’intervento del direttore della Protezione civile della Regione Campania, Italo Giulivo che ha illustrato ai partecipanti il piano per l’allontanamento della zona rossa durante l’esercitazione, che prevede il coinvolgimento di oltre 4000 persone, l’attivazione di 7 aree di attesa e 2 aree di incontro. I risultati del test esercitativo, ha precisato Giulivo, verranno applicati sotto l’aspetto metodologico all’intera pianificazione di allontanamento dei Campi Flegrei.

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La giornata di oggi in Prefettura di Napoli è stata preceduta da una serie di appuntamenti formativi che si sono svolti sempre nel capoluogo campano, dedicati a coloro che nei rispettivi ambiti di competenza parteciperanno all’esercitazione Campi Flegrei.

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“Comunicare il rischio vulcanico” è stato il tema trattato il 25 settembre scorso nella giornata di studio dedicata a giornalisti e addetti stampa che si è svolta presso il Centro Direzionale. Durante l’incontro, organizzato dal Dipartimento in collaborazione con la Regione Campania e in accordo con l’Ordine dei giornalisti regionale, sono stati illustrati ai partecipanti gli scenari alla base del piano nazionale di protezione civile dei Campi Flegrei e la pianificazione per il rischio vulcanico. Dopo i saluti del Presidente dell’Ordine regionale, Ottavio Lucarelli, sono intervenuti il Direttore Operativo per il coordinamento delle emergenze del Dipartimento, Luigi D’Angelo, il Direttore del Dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Augusto Neri e Giuseppe Grimaldi dell’Agenzia Campana per la mobilità Sostenibile (Acamir).

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Altro passaggio del progetto formativo è stato il corso “Il rischio vulcanico dei Campi Flegrei: scenario e pianificazione nazionale” che si è tenuto il 26 settembre presso l’Auditorium Torre C3 del Centro Direzionale della sede della Regione Campania, rivolto ai dipendenti delle Amministrazioni Locali. All’iniziativa, che ha trattato i temi riguardanti il Sistema Nazionale di protezione civile, il rischio vulcanico dei Campi Flegrei, il modello di intervento e il piano di allontanamento, hanno partecipato circa 200 dipendenti della regione Campania e dei comuni interessati alle attività esercitative.

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Dal mese di giugno infine si sono svolti i corsi sui beni culturali dedicati ai volontari e ai funzionari delle amministrazioni pubbliche, alla quale hanno partecipato dipendenti del Ministero per i Beni culturali, della Regione Campania e referenti dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri. I corsi, nati dall’esigenza di realizzare adeguati livelli di formazione per la diffusione di conoscenze, procedure e competenze, hanno l’obiettivo di favorire il miglioramento complessivo delle azioni di messa in sicurezza del patrimonio culturale in caso di emergenze di protezione civile.

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La formazione per Exe Flegrei 2019 proseguirà il 4 e 6 ottobre con gli incontri con i volontari che parteciperanno all’esercitazione e si concluderà l’11 ottobre con il modulo dedicato agli operatori comunali.

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L’incontro, rivolto agli operatori dei Centri di coordinamento soccorsi (CCS), è un tassello del progetto formativo dedicato a coloro che parteciperanno all’esercitazione nei rispettivi ambiti di competenza

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L’incontro, rivolto agli operatori dei Centri di coordinamento soccorsi (CCS), è un tassello del progetto formativo dedicato a coloro che parteciperanno all’esercitazione nei rispettivi ambiti di competenza

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In vista dell’esercitazione che si terrà nell’area dei Campi Flegrei dal 16 al 20 ottobre si sono tenuti alcuni incontri informativi con i cittadini dei Comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli e Quarto. Le attività esercitative si svolgeranno inoltre a Napoli, Marano di Napoli, e Giugliano in Campania. 
\nObiettivi degli incontri sono stati: illustrare alla popolazione quanto sarà testato durante l’esercitazione e rispondere alle domande dei cittadini sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei, sul piano di protezione civile e sulle modalità di allontanamento.
\nHanno partecipato rappresentanti del Dipartimento della Protezione Civile, della Regione Campania, dell’INGV - Osservatorio Vesuviano e dell’Università di Pisa, i Sindaci dei Comuni (Josi Della Ragione, Sindaco di Bacoli; Giuseppe Pugliese, Sindaco di Monte di Procida; Vincenzo Figliolia, Sindaco di Pozzuoli; Antonio Sabino, Sindaco di Quarto), oltre ovviamente ai cittadini dei Comuni coinvolti.

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Bacoli. L’incontro con la popolazione nel Comune di Bacoli si è tenuto, il 16 settembre, nella suggestiva cornice del parco vanvitelliano. Dopo un'illustrazione delle attività previste durante l’esercitazione e aver fornito alcune informazioni sul piano di protezione civile per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei è stato dato il via al dibattito che ha coinvolto i cittadini presenti nella sala del Parco Vanvitelliano. 
\nDiversi gli argomenti trattati dal sistema di viabilità, ai mezzi di trasporti, ai chiarimenti sulle diverse fasi del piano fino alla necessità, resa nota da diversi cittadini, di ulteriori momenti di dibattito e informazione alla popolazione. Particolare interesse ha destato anche il sistema dei gemellaggi e le destinazioni nel caso di attivazione della fase di allarme. 

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Monte di Procida. Nel pomeriggio del 17 settembre presso l’aula consiliare del Comune di Monte di Procida oltre ai rappresentanti istituzionali e della comunità scientifica sono intervenuti numerosi cittadini di diverse fasce di età, da giovanissimi studenti a persone più mature. 
\nLuigi D’Angelo, Direttore del Dipartimento della Protezione Civile, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento della popolazione per la buona riuscita dell’esercitazione e del test del piano di protezione civile per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei. Francesca Bianco, Direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, ha spiegato le motivazioni che hanno determinato nel 2012 il passaggio al livello di allerta giallo e ha illustrato i progressi scientifici fatti per il monitoraggio dei parametri. Italo Giulivo, Direttore della Protezione Civile della Regione Campania, ha presentato quanto previsto nel piano di allontanamento della popolazione. Il Comune di Monte di Procida invierà ai cittadini dell’area, per la quale si simulerà l’evacuazione, un modulo di adesione e fornirà indicazioni ai cittadini sull’allontanamento. 

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Pozzuoli. Gli incontri si sono conclusi il 18 settembre a Pozzuoli e a Quarto. In particolare, i cittadini di Pozzuoli coinvolti in Exe Flegrei 2019, ha sottolineato il Direttore operativo per il coordinamento delle emergenze del Dipartimento Luigi D’Angelo, dopo l’allontanamento verso le aree di attesa verranno trasferiti con i pullman messi a disposizione della Regione Campania verso l’area di incontro della stazione di Napoli centrale. Dopo l’arrivo in stazione sarà simulata la partenza di un treno messo a disposizione di Ferrovie dello Stato.   

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Quarto. Nel corso dell’incontro con la popolazione che si è svolto presso la sede della protezione civile di Quarto è stato illustrato ai presenti uno dei progetti pilota previsti nell’ambito delle attività esercitative: quello della pianificazione partecipata. Il comune di Quarto ha infatti deciso di coinvolgere attivamente i cittadini in vista dell’esercitazione attraverso un percorso che ha avuto come primo step la valutazione delle aree di attesa per testare la loro funzionalità, in particolare di quelle che si trovano in luoghi a più alta densità abitativa. 
\nIl percorso ha coinvolto le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, enti territoriali, volontari di protezione civile. Dopo momenti di confronto con gli tali stakeholders sono emerse richieste in merito all’esercitazione tra le quali la necessità di un censimento dei cittadini con particolari esigenze di assistenza e la realizzazione di materiale informativo di dettaglio per il trasferimento dal proprio domicilio all’area di attesa. Il progetto di pianificazione partecipata è stato realizzato anche grazie alla collaborazione della Fondazione Cima.

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In vista dell’esercitazione che si terrà nell’area dei Campi Flegrei dal 16 al 20 ottobre si sono tenuti alcuni incontri informativi con i cittadini dei Comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli e Quarto. Le attività esercitative si svolgeranno inoltre a Napoli, Marano di Napoli, e Giugliano in Campania. 
\r\nObiettivi degli incontri sono stati: illustrare alla popolazione quanto sarà testato durante l’esercitazione e rispondere alle domande dei cittadini sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei, sul piano di protezione civile e sulle modalità di allontanamento.
\r\nHanno partecipato rappresentanti del Dipartimento della Protezione Civile, della Regione Campania, dell’INGV - Osservatorio Vesuviano e dell’Università di Pisa, i Sindaci dei Comuni (Josi Della Ragione, Sindaco di Bacoli; Giuseppe Pugliese, Sindaco di Monte di Procida; Vincenzo Figliolia, Sindaco di Pozzuoli; Antonio Sabino, Sindaco di Quarto), oltre ovviamente ai cittadini dei Comuni coinvolti.
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\r\nBacoli. L’incontro con la popolazione nel Comune di Bacoli si è tenuto, il 16 settembre, nella suggestiva cornice del parco vanvitelliano. Dopo un'illustrazione delle attività previste durante l’esercitazione e aver fornito alcune informazioni sul piano di protezione civile per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei è stato dato il via al dibattito che ha coinvolto i cittadini presenti nella sala del Parco Vanvitelliano. 
\r\nDiversi gli argomenti trattati dal sistema di viabilità, ai mezzi di trasporti, ai chiarimenti sulle diverse fasi del piano fino alla necessità, resa nota da diversi cittadini, di ulteriori momenti di dibattito e informazione alla popolazione. Particolare interesse ha destato anche il sistema dei gemellaggi e le destinazioni nel caso di attivazione della fase di allarme. 

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Monte di Procida. Nel pomeriggio del 17 settembre presso l’aula consiliare del Comune di Monte di Procida oltre ai rappresentanti istituzionali e della comunità scientifica sono intervenuti numerosi cittadini di diverse fasce di età, da giovanissimi studenti a persone più mature. 
\r\nLuigi D’Angelo, Direttore del Dipartimento della Protezione Civile, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento della popolazione per la buona riuscita dell’esercitazione e del test del piano di protezione civile per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei. Francesca Bianco, Direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, ha spiegato le motivazioni che hanno determinato nel 2012 il passaggio al livello di allerta giallo e ha illustrato i progressi scientifici fatti per il monitoraggio dei parametri. Italo Giulivo, Direttore della Protezione Civile della Regione Campania, ha presentato quanto previsto nel piano di allontanamento della popolazione. Il Comune di Monte di Procida invierà ai cittadini dell’area, per la quale si simulerà l’evacuazione, un modulo di adesione e fornirà indicazioni ai cittadini sull’allontanamento. 
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\r\nPozzuoli. Gli incontri si sono conclusi il 18 settembre a Pozzuoli e a Quarto. In particolare, i cittadini di Pozzuoli coinvolti in Exe Flegrei 2019, ha sottolineato il Direttore operativo per il coordinamento delle emergenze del Dipartimento Luigi D’Angelo, dopo l’allontanamento verso le aree di attesa verranno trasferiti con i pullman messi a disposizione della Regione Campania verso l’area di incontro della stazione di Napoli centrale. Dopo l’arrivo in stazione sarà simulata la partenza di un treno messo a disposizione di Ferrovie dello Stato.   

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Quarto. Nel corso dell’incontro con la popolazione che si è svolto presso la sede della protezione civile di Quarto è stato illustrato ai presenti uno dei progetti pilota previsti nell’ambito delle attività esercitative: quello della pianificazione partecipata. Il comune di Quarto ha infatti deciso di coinvolgere attivamente i cittadini in vista dell’esercitazione attraverso un percorso che ha avuto come primo step la valutazione delle aree di attesa per testare la loro funzionalità, in particolare di quelle che si trovano in luoghi a più alta densità abitativa. 
\r\nIl percorso ha coinvolto le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, enti territoriali, volontari di protezione civile. Dopo momenti di confronto con gli tali stakeholders sono emerse richieste in merito all’esercitazione tra le quali la necessità di un censimento dei cittadini con particolari esigenze di assistenza e la realizzazione di materiale informativo di dettaglio per il trasferimento dal proprio domicilio all’area di attesa. Il progetto di pianificazione partecipata è stato realizzato anche grazie alla collaborazione della Fondazione Cima.

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Gli incontri sono stati occasione per presentare l’esercitazione nazionale e rispondere alle domande dei cittadini 

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Gli incontri sono stati occasione per presentare l’esercitazione nazionale e rispondere alle domande dei cittadini 

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Negli ultimi anni si è provveduto ad aggiornare la pianificazione nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei. In particolare, sulla base degli studi della Comunità scientifica, sono stati ridefiniti scenario eruttivo, Zona rossa (esposta all’invasione di flussi piroclastici) e Zona gialla (interessata da ricaduta di cenere), attraverso il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016. Tale ridefinizione è stata preceduta da una fase di condivisione e concertazione tra Dipartimento della protezione civile, Regione Campania e Comuni interessati. 

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Le attività di pianificazione sono state sviluppate sulla base degli indirizzi del Capo del Dipartimento della protezione civile del 2 febbraio 2015 “Indicazioni inerenti all’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona rossa» dell’area vesuviana”, valide anche per l’area dei Campi Flegrei. 

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Nel 2019 è stata organizzata l’esercitazione nazionale “Exe Flegrei 2019”, durante la quale sono state testate le procedure e la strategia operativa ipotizzata nella pianificazione nazionale, utili anche alla rimodulazione di alcune scelte operative relative all’allontanamento della popolazione dalla Zona Rossa.

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Negli ultimi anni si è provveduto ad aggiornare la pianificazione nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei. In particolare, sulla base degli studi della Comunità scientifica, sono stati ridefiniti scenario eruttivo, Zona rossa (esposta all’invasione di flussi piroclastici) e Zona gialla (interessata da ricaduta di cenere), attraverso il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016. Tale ridefinizione è stata preceduta da una fase di condivisione e concertazione tra Dipartimento della protezione civile, Regione Campania e Comuni interessati. 

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Le attività di pianificazione sono state sviluppate sulla base degli indirizzi del Capo del Dipartimento della protezione civile del 2 febbraio 2015 “Indicazioni inerenti all’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona rossa» dell’area vesuviana”, valide anche per l’area dei Campi Flegrei. 

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Nel 2019 è stata organizzata l’esercitazione nazionale “Exe Flegrei 2019”, durante la quale sono state testate le procedure e la strategia operativa ipotizzata nella pianificazione nazionale, utili anche alla rimodulazione di alcune scelte operative relative all’allontanamento della popolazione dalla Zona Rossa.

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