23 maggio 2016

Progetto BufferIT

Coordinato dal Dipartimento è realizzato in stretta collaborazione con il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

A seguito della Decisione di esecuzione del 16 ottobre 2014, e del Programma di lavoro annuale 2015, la Commissione europea decide di cofinanziare per la prima volta un progetto tutto italiano e unico nel suo genere, il Progetto Better Use of Forest Fire Extinguishing Resources by Italy - BUFFERT – IT, coordinato dal Dipartimento della protezione civile, e realizzato in stretta collaborazione con il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile.

Il Progetto, della durata di 18 mesi, ha l’obiettivo di garantire, in caso di richiesta, un rapido dispiegamento di un aereo Bombardier 415, strategicamente di stanza nel Sud Europa durante il periodo più critico dell'anno, dal 15 Giugno al 15 settembre il 2016, per operare in tutto il Continente come nel caso di recenti emergenze in Svezia nel 2014, e in Russia, nel 2010.
E’ necessaria l’integrazione dei “mezzi tampone” nel sistema nazionale e, per quello che riguarda la dimensione internazionale, la definizione di procedure condivise, dettagliate e complete per il dispiegamento del mezzo.

Il Progetto prevede il perfezionamento di procedimenti interni e degli accordi tra il Dipartimento della Protezione Civile e il Dipartimento dei vigili del fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, delle procedure esistenti per l’uso dei mezzi, e la strutturazione di accordi esterni con i Paesi Membri del Meccanismo.

A garanzia degli impegni, è costante la valutazione delle condizioni economiche e tecniche in caso di intervento - ad esempio la durata massima di otto giorni consecutivi di ogni missione, il combustibile per gli aerei e l‘alloggio per l’equipaggio forniti dallo Stato richiedente.
Le procedure sono finalizzare a garantire il pre-posizionamento dell’aereo entro 24 ore dalla richiesta d’intervento, operazioni rapide della durata massima di un giorno, o periodi più lunghi di impiego.

La formazione sull’impiego dei “mezzi tampone” coinvolge il personale di tutti gli Stati partecipanti - in due corsi della durata di una settimana ciascuno, e con il contributo di esperti del Dipartimento della protezione civile, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, e del Corpo Forestale dello Stato, con lavori in aula, esercitazioni pratiche sul campo per operatori potenzialmente coinvolti nella gestione di interventi antincendio, e/o ufficiali di collegamento impegnati in scenari reali.

La realizzazione di un’esercitazione table – top, invece, ha l’obiettivo di testare i criteri e le procedure per lo spiegamento del "mezzo tampone", a sostegno di un Paese esposto al rischio incendi boschivi.

L’attività è organizzata da un gruppo di esperti e volta a verificare la capacità d’attivazione e d’impiego del mezzo utilizzato, e del sistema di risposta in caso d’emergenza, al fine di avviare il processo decisionale che rende disponibile la risorsa aerea, e l'interazione con il  Centro di Coordinamento di Risposta all'Emergenza, (Emergency Response and Coordination Centre – ERCC) prima, e durante l’assegnazione.

Attraverso l'Ercc è infatti possibile sviluppare sistemi di rilevamento e di allerta rapida in caso di catastrofi, e assicurare il sostegno per l’accesso alle risorse destinate allo sviluppo di unità specializzate di intervento composte da personale, mezzi e attrezzature messi a disposizione dai Paesi membri, e “confezionati” secondo la funzione da svolgere e secondo specifici criteri.
L'esercitazione prevede inoltre l'attivazione Meccanismo Unionale e l'uso del Sistema Comune di comunicazione e Informazione in Emergenza, Common Emergency Communication and Information System – CECIS, la piattaforma informatica comunitaria in grado di comunicare e di scambiare informazioni, tra l'Ercc e i punti di contatto nazionali degli Stati membri.

Nel corso dell’estate 2016, dopo ogni schieramento del mezzo tampone, è prevista la redazione di un rapporto dell’attività a cura degli esperti che partecipano alla missione. La raccolta delle relazioni finali e dei dati relativi alla stagione estiva, rappresentano un’esperienza sul campo in grado di ispirare le decisioni future nel settore.

La decisione n. 1313/2013/UE che adotta il nuovo Meccanismo Unionale di protezione civile, getta le basi per l’European Emergency Response Capacity – EERC– il voluntary pool composto da risorse pre - impegnate e messe a disposizione degli Stati Partecipanti per rispondere alle calamità naturali, o causate dall’uomo.
Nell’ambito del nuovo EERC, il Meccanismo dispone la possibilità di attivare un nuovo braccio operativo, i cosiddetti “mezzi tampone” cofinanziati dalla Commissione europea, per sopperire a temporanee carenze di mezzi a livello europeo in caso di catastrofi eccezionali, o di intensità straordinaria, Articolo 21, comma n.2, d.

Nel corso del 33° incontro dei Direttori Generali di protezione civile dell'Unione europea che si è svolto a Roma, nel mese di settembre 2014 presso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, sono stati oggetto di riflessione proprio l'organizzazione dei cosiddetti 'voluntary pool', e 'buffer capacity', i concetti introdotti con la riforma del Meccanismo Unionale al fine di consentire agli Stati membri una più attiva partecipazione al Meccanismo, pre-impegnando moduli per l'intervento immediato in caso di necessità, e consentire agli Stati di stipulare accordi quadro per la disponibilità di risorse aggiuntive, grazie anche al cofinanziamento della Commissione europea.

Come specificato nella Decisione di esecuzione del 16 ottobre 2014, i “mezzi tampone” si aggiungono e non sostituiscono i mezzi di risposta già messi a disposizione dagli Stati membri, nel quadro delle misure di preparazione nazionale (art. 24, comma n.3).

Nel programma di lavoro annuale del 2015, in cui è stata evidenziata l’esigenza di concentrare i “mezzi tampone” nella lotta agli incendi boschivi, la Commissione definisce “(…) il tipo e il numero di mezzi tampone, tenendo presente l'eventualità, negli Stati membri, di determinati tipi di catastrofi eccezionali, o di intensità eccezionale, o altri fattori che rendono eccezionale una catastrofe, come la concomitanza con un'altra catastrofe, così come potenziali carenze temporanee in base a questi scenari” (art. 24, comma n.1).

Da un analisi del trend risulta che, ogni anno, in territori europei ed extra – europei, migliaia di ettari di foresta sono interessati da devastanti incendi boschivi per cui - nel caso in cui non sia sufficiente la capacità di risposta dello Stato colpito - può essere attivato il Meccanismo europeo di protezione civile per garantire interventi rapidi ed efficaci attraverso la disponibilità condivisa di Canadair, elicotteri, e personale operativo dei Vigili del Fuoco.

Con l’obiettivo di una risposta comune e coordinata, il Meccanismo europeo può assicurare - oltre al cofinanziamento del trasporto degli aiuti nei territori colpiti – anche un canale unico di gestione delle offerte di assistenza e scambio delle informazioni.
Il Centro di Coordinamento di Risposta all'Emergenza - Emergency Response and Coordination Centre – ERCC della Commissione europea ha inoltre il compito di garantire il monitoraggio del rischio incendi su tutto il territorio europeo, attraverso la mobilitazione dei singoli servizi nazionali attenzionati, e il Sistema d’Informazione per gli Incendi Boschivi in Europa, European Forest Fire Information System – EFFIS.

Sempre in questa direzione, la decisione n. 1313/2013/UE fissa l’obbligo di notifica nel caso di emergenze con effetti transfrontalieri sia ai Paesi che rischiano di essere danneggiati, sia alla Commissione. La riforma dà seguito all'attività di prevenzione, permettendo agli Stati di coordinarsi al meglio per rispondere ai disastri e condividere, su base regolare, l'attività di valutazione e mappatura del rischio.

Ogni anno, in vista della stagione estiva, l’ERCC organizza incontri tra tutti i Paesi del Meccanismo europeo, per un aggiornamento partecipato sui rispettivi livelli di preparazione. Allo stato attuale, la Spagna, la Croazia, il Portogallo, la Grecia, l’Italia e la Francia sono i Paesi europei più esposti al rischio incendi boschivi.

Dal 2007, il Meccanismo Europeo di protezione civile è stato attivato più di 55 volte per rispondere agli incendi boschivi rintracciati in Europa, e in territori extra europei.